Tv. Chi ancora storce il naso sulle opportunità della HBBTV rifletta su un dato: Netflix ha nel 2020 già 4.6 mln di abbonati in Italia (come Sky). E 660 mln di ricavi

hbbtv

HBBTV, un acronimo che gli editori televisivi faranno bene a metabolizzare. Riconduce alla Hybrid Broadcast Broadband TV, cioè un’interazione tra il broadcast (digitale televisivo terrestre e sat) e l’IPTV.
In termini didascalici, l’HBBTV è sia uno standard industriale (ETSI TS 102 796) che un’iniziativa per la promozione della televisione digitale ibrida che ha lo scopo di armonizzare la trasmissione tradizionale digitale terrestre e satellitare con l’IPTV e i contenuti di intrattenimento a banda larga nelle smart TV collegate a internet o tv dotate di decoder compatibile.

HBBTV tra sperimentazioni e dubbi

Rimandando ad autorevoli spiegazioni fornite nei giorni scorsi su queste pagine (tra queste quelle di Marco Pellegrinato di Mediaset e di Benito Manlio Mari di Sony) sul funzionamento, ci concentriamo ora su un elemento detrattivo spesso portato in evidenza in occasione dei numerosi annunci di avvio di sperimentazioni anche in ambito locale.
Parliamo del presunto limite della scarsa presenza di smart tv effettivamente connesse dagli utenti nel nostro paese. Cioè di apparati che non sono solo potenzialmente in grado di ricevere contenuti IP, ma lo fanno concretamente perché collegati.

Ma è vero che l’impiego delle smart tv in Italia è ancora così limitato?

Secondo il Censis, nel 2018 c’era già stato un primo sostanziale boom delle Smart tv (+20,6%), conseguenza del fatto che le famiglie che avevano la possibilità di collegarsi al web da casa erano già l’84,5% del totale.
Avere oltre 111 milioni di schermi vuol dire che siamo tutti connessi, viviamo addensati in uno stesso mondo, il Digital divide non c’è”, aveva commentato Giuseppe De Rita, presidente del Censis, a riguardo della presenza di device (in generale) connessi nelle case degli italiani.

E parliamo di dati del 2018

Con l’imponente sviluppo della connettività obbligato dalla pandemia, le percentuali suesposte hanno visto un aggiornamento rilevante in avanti.
“Non è del resto un caso che un OTT come Netflix, fruibile esclusivamente attraverso device connessi (smart tv in testa) abbia raggiunto nel 2020 ben 4,6 mln di abbonati (con una proiezione di 7 mln entro 5 anni). Si tratta – si badi bene – dello stesso numero degli abbonati di Sky (in riduzione dai precedenti 5 mln)“, spiega l’avvocato Stefano Cionini di Consultmedia, struttura di competenze a più livelli particolarmente impegnata sul fronte dello sviluppo dell’utilizzo della tecnologia HBBTV.

660 mln di euro

Considerando il costo di 11,99 euro per un abbonamento mensile, parliamo di ricavi per 660 mln di euro.
Numeri che competono con quelli di molti broadcaster.
E, soprattutto, che dimostrano che l’IP, per la tv italiana, non è più una prospettiva, ma una realtà con cui confrontarsi. Da subito. (M.L. per NL)

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