In queste ore Canale 5 torna visibile sulla piattaforma Sky (diffusa soprattutto via satellite) alla importante numerazione 105, in modalità HD, al posto di Sky Uno, che peraltro è già presente anche al 108 e quindi poteva benissimo ‘rinunciare’ a questo ‘doppione’.
Di seguito, nei prossimi giorni, dovrebbero tornare visibili su Sky, sempre in HD, intanto anche gli altri canali ‘generalisti’ di Mediaset, ovvero Italia 1 e Rete 4 (che si sta lanciando nella nuovissima versione ‘tutta informazione’, con Gerardo Greco alla guida del Tg4, già molto efficace nelle ore del crollo del ponte Morandi a Genova), si vedrà a quale numerazione, anche se la presenza sul 106 di un altro ‘doppione’, quello di Sky Arte (che è anche al 120), sembra già prestarsi bene all’operazione. Più complicato sembrerebbe invece, a occhio, spostare dal 104 Rai 4, il cui arrivo su Sky fu frutto di un delicato accordo, che certo all’epoca non fece piacere a Mediaset.
Ma non basta, perché nella logica delle cose la diffusione su Sky potrebbe estendersi anche a tutti gli altri canali gratuiti di Mediaset, quelli tematici (si pensi a Iris e al nuovo 20, di successo), con un ribaltamento clamoroso rispetto alla situazione di qualche anno fa, quando Sky e Mediaset finirono ai ferri corti e duellarono anche e soprattutto sul calcio (Champions League).
La conseguenza della rottura fra i due gruppi fu appunto soprattutto l’oscuramento su Sky dei canali generalisti di Mediaset (dopo quelli ‘specializzati’), un controsenso di per sé, che però fu ugualmente attuato l’8 settembre 2015 (proprio tre anni fa), danneggiando sia Mediaset (che rinunciò a una parte degli ascolti ma si difese comunque bene, emanando comunicati che facevano notare la ‘tenuta’, nonostante l’assenza sulla piattaforma Sky) che la stessa Sky, che perdeva la diffusione di canali importanti, da sempre ai primi posti della sua numerazione.
L’accordo della Pasqua 2018 fra Mediaset e Sky ha avuto dunque molti aspetti e fortissime ‘ricadute’ e questa è un’altra logica conseguenza.
Mediaset fa notare anche come prosegua così la sua attuale strategia, tesa a portare i suoi canali su tutte le piattaforme free e pay: digitale terrestre, satellite e streaming online. L’arrivo di Canale 5 su Sky è stato così repentino, probabilmente anche perché la nuova stagione della rete ammiraglia Mediaset sta cominciando adesso anche con i grandi match internazionali della Nations League di calcio, in onda nei prossimi giorni in esclusiva (Germania-Francia giovedì 6 settembre, Inghilterra-Spagna sabato 8 settembre, Francia-Olanda domenica 9 settembre, Spagna-Croazia, martedì 11 settembre).
Mediaset prova così anche a proseguire la sua fortunata stagione del calcio in chiaro, ricordando i fasti del recente Mondiale e a questo punto si può anche pensare a cosa sarebbe accaduto in termini di diritti di trasmissione dei Mondiali su Sky, se Canale 5 e le altre reti interessate in giugno e luglio fossero state già diffuse anche da questa piattaforma. Il recente caso di Eurosport su Sky e di Discovery in generale, anche nel caso delle Olimpiadi invernali oscurate sempre su Sky, sembra esemplare in proposito.
In ogni caso, dopo l’intesa Sky-Mediaset dei mesi scorsi, tutto è cambiato nella Televisione italiana e il pensiero corre allora anche alla Rai, in queste settimane paralizzata dalle solite vicende legate alla politica. A suo tempo, quando Berlusconi governava in politica e anche in Televisione, la Rai fu indotta a sua volta a una semi-rottura con Sky, eliminando canali e oscurando parzialmente le reti generaliste, come si ricorderà.
L’attuale evoluzione delle cose, in senso opposto, lascia adesso paradossalmente la Rai priva di diffusione per alcuni importanti canali (si pensi a Rai Movie, per dirne uno, ma anche a Rai Yoyo) su Sky, mentre canali come Rai Storia e Rai Gulp sono relegati alla ‘numerazione 800’. Un altro assurdo, che in futuro magari potrebbe anche essere rivisto. (M.R. per NL)