"Mio padre c’è e sta bene, tutto questo parlare di successione mi dà un gran fastidio. E’ comunque evidente e lo dico ancora una volta qualsiasi cosa deciderà mio padre sarà per me la scelta giusta”.
Taglia corto, in un’intervista al “Corriere della Sera”, il figlio del premier e numero due di Mediaset, in merito alle scelte del gruppo e alle prospettive future. Poi, respinge la tesi secondo cui per quanto riguarda la Tv Sky di Murdoch il governo ha ‘dato una mano’ a Mediaset mettendo un tetto agli spot alle Tv a pagamento: “Non credo proprio. Oggi ci tocca marginalmente visto che per scelta in Premium inseriamo poca pubblicita’ ma un domani sarà un freno anche per noi. E per paradosso, se il governo voleva darci una mano allora poteva fare come l’esecutivo socialista di Zapatero o come quello conservatore di Sarkozy che ha tolto tutta la pubblicita’ alla rete pubblica. Ma è evidente che fare una cosa del genere alla Rai, che è una delle aziende culturali migliori d’Europa, sarebbe creare un danno enorme al Paese. Perché non la si smette di leggere ogni nostra azione alla luce del conflitto d’interessi?”. Quanto all’ultima operazione effettata in Spagna, con l’acquisizione di Cuatro, Pier Silvio Berlusconi spiega: “sapevo che avevamo davanti la possibilità di aggiungere a Telecinco (rete assimilabile a Canale 5 come pubblico e offerta), Cuatro che è una sorta di Italia 1. In più con Digital Plus entriamo nella pay tv via satellite. Questo era il nostro obiettivo. Non altri". Infine, un augurio per quanto fatto dall’azienda: “mi piacerebbe che il Paese non dico ci aiuti, ma ne avesse consapevolezza, a cominciare dalle istituzioni politiche ed economiche, fino a Confindustria. Non per riconoscerci meriti, ma per un minimo di orgoglio nazionale”. (ITALPRESS).