Dopo lo scandalo Auditel è finalmente intervenuta l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni: in una nota del 16 ottobre si legge che “la Commissione, nella riunione odierna, ha deciso di procedere nell’attività istruttoria già avviata con la comunicazione inviata ad Auditel lo scorso 9 ottobre, al fine di valutare le iniziative che la stessa società di rilevazione intende assumere al riguardo.”
L’istruttoria durerà due settimane, esattamente lo stesso lasso di tempo che Auditel ha ufficializzato come periodo necessario per trovare una valida (e soprattutto concreta) soluzione al problema panel. La Commissione per i servizi e i prodotti dell’Agcom, si legge ancora nella nota, “sentito il Consiglio, nell’esercizio delle funzioni di vigilanza sulla correttezza delle indagini sugli indici di ascolto che la legge le conferisce, ha acquisito le informazioni relative ai recenti avvenimenti che hanno determinato la sospensione temporanea della pubblicazione dei dati Auditel”. La tempestività dell’intervento dell’Authority era auspicata da più fronti (prima fra tutti l’Auditel) considerando che Agcom, fra le altre prerogarative, è chiamata a garantire e difendere i principi legislativi enunciati dall’articolo 4 del D.Lgs. n. 259/2003, riguardanti la comunicazione attraverso Internet. In particolare, l’Autorità ha il dovere di garantire la libertà di comunicazione, la segretezza delle comunicazioni anche attraverso il mantenimento dell’integrità e della sicurezza delle reti di comunicazione elettronica, la libertà d’iniziativa economica e suo esercizio in regime di concorrenza, sanzionando eventuali posizioni di monopolio: l’Autorità, quindi, ha anche competenze in materia tariffaria, di qualità e di controllo degli operatori del mercato. (S.F. per NL)