Dopo un lungo periodo di guerra fredda tra Sky e Auditel, la pay tv ha deciso di passare al contrattacco. Quale occasione migliore, se non l’ultima edizione di X- Factor?
Nel comunicare i risultati di audience del seguitissimo talent show, la società di Rupert Murdoch ha fatto principalmente riferimento al proprio Smart Panel, segnando un +10% di ascolti su Sky Uno al giovedì sera e un +7,3% nei sette giorni rispetto alla edizione precedente nel 2014, buttando nel dimenticatoio i dati Auditel (4% di share media per ogni serata), a cui viene dedicato una piccola nicchia in chiusa. Che vi fosse aria pesante tra le società era già noto da tempo: sembra che il nodo della diatriba derivasse dalla difficoltà di Auditel, guidata da Giulio Malgara e Walter Pancini, nell’intercettare con minuziosa precisione i trend di una tv in continuo divenire come quella di Rupert Murdoch, in un continuum di polemiche e frecciate. Certo è che questo nuovo doppio binario di rilevazione ascolti, se antepone il sistema Sky a quello Auditel, potrebbe anche creare un bel po’ di confusione nel proficuo campo degli investimenti pubblicitari, anche se dovremo attendere per vedere se la cosa troverà un suo equilibrio autonomo o darà vita a scossoni difficili da gestire. Facendo un bel confronto tra i due metodi prospettati, nell’arco dei sette giorni Auditel conferma i dati dello Smart Panel Sky: nei primi sei live (dal 22 ottobre al 26 novembre) X Factor può vantare una media di 1.681.000 spettatori, in crescita del 4,5% rispetto al 2014 (1.608.000). Netto divario, invece, per gli ascolti dei live di giovedì sera: l’incremento indicato da Sky si trasforma in un netto -12,1% per Auditel (1.017.000 telespettatori medi nel 2015 contro i 1.158.000 del 2014). Secondo la società di rilevazione, quindi, gli abbonati alla pay tv sarebbero poco predisposti a seguire il programma in diretta (lo share medio dei live del 2015 è del 3,99% rispetto al 4,47% del 2014, e il raffronto per numero di telespettatori subisce cali del 18%), preferendo recuperare la visione del talent show nei sette giorni successivi, con una propensione complessiva in aumento. Ciò che interessa allo spettatore, secondo Auditel, non è tanto la serata come evento live, quanto un programma che può essere visionato con calma. Visione assolutamente in contrasto con lo Smart Panel Sky, per cui rileva un entusiasmo sempre vivo sia per l’evento live sia la serata in differita. Quid est veritas? Domanda non da poco per l’investitore pubblicitario che, a fronte di queste notevoli divergenze, non può trovarsi in estrema difficoltà. Remo Tebaldi, capo della struttura Sky Branded Channels prova a chiarire la situazione: “Abbiamo usato lo Smart panel perché è coerente con la nostra base abbonati. Inoltre, c’è stato il blocco di Auditel per 15 giorni, e quindi lo Smart panel aveva più logica. Comunque, non intendiamo mandare in soffitta Auditel. Per noi lo Smart panel è descrittivo e lo usiamo con molta tranquillità”. (S.F. per NL)