Il numero degli ascoltatori medi (secondo le rilevazioni Auditel, sul target di individui +4) delle tre emittenti dirette da Luigi Gubitosi non decolla. Anzi, è in netta picchiata.
Guadagnano, per contro, punti e successo invece i canali Mediaset e quelli della piattaforma Sky.
Marzo 2013: la stampa e le principali reti nazionali votate all’approfondimento giornalistico riempivano le loro pagine e i loro palinsesti con servizi dedicati alle elezioni politiche e regionali, tenutesi tra il 24 e il 25 febbraio. I risultati (delle piuttosto incerte votazioni) venivano comunicati in tempo reale agli ascoltatori dalle tre emittenti Rai, che imbastivano programmi in diretta dedicati al dibattito su quell’esito elettorale che mai aveva avuto precedenti nella storia della politica italiana. Marzo 2014: la media di share delle tre reti nazionali perde 4 punti sullo stesso mese dell’anno precedente. Andranno forse letti in questa chiave i cali complessivi degli ascolti? A pagare maggiormente le spese è Rai 3: la nuova direzione di Andrea Vianello (ha assunto l’incarico nel gennaio 2013) non ha consentito l’uscita dalla crisi delle audience, che la vede ferma al 6,8% di share sulle 24 ore e al 7,3% in prima serata – nel marzo dell’anno precedente i dati si attestavano rispettivamente a quota 8,2% e 8,9% -. Anche la prima e la seconda rete non vanno meglio e perdono sul fronte degli ascolti: Rai 1 scende a quota 1,95 mln di ascoltatori medi sulle 24 ore (a marzo 2013 si attestavano a 2,26 mln) e Rai 2 passa da 0,82 a 0,68 milioni. Male anche per la tv di Urbano Cairo: La7 perde sul campo 0,7 punti sulle 24 ore (in picchiata da 4,41 a 3,68) e 1,4 punti considerando il prime time (passa dal 5,9% del marzo 2013 al 4,53% dello scorso mese). Accanto alle squadre che perdono è bene menzionare anche le vincenti: nella redistribuzione degli ascolti, ad essere avvantaggiati sono i canali Mediaset e quelli editi da Sky. Le reti del gruppo di Cologno Monzese salgono di 2,4 punti di share sulle 24 ore e di 2 punti in prima serata – bene soprattutto per Canale 5 che si aggiudica il 17,32% di share sulle 24 ore (+1,7% sul marzo 2013) -; e che dire delle eccellenti performance della piattaforma Sky che vede Sky 1 raddoppiare gli ascolti giornalieri e addirittura triplicare quelli della prima serata, mentre il suo canale in chiaro del DTT, Cielo, si consolida sopra l’1% in tutte le fasce orarie (il totale delle emittenti Sky nel prime time raggiunge il 6% di share, rispetto al 4,64% del 2013). Per quel che concerne i canali free del digitale terrestre, le redini (sulle 24 ore) sono ben salde nelle mani di Real Time con l’1,40% di share, mentre in prima serata Iris sbaraglia la concorrenza, seguito da Top Crime e Dmax. Mtv, sotto la guida di Viacom, come ricorderanno i lettori, ha iniziato l’anno con dei leggeri segnali di ripresa: lo share medio è salito dallo 0,53% del marzo 2013 allo 0,62%, grazie al potenziamento della sua rosa di contenuti (il totale dei canali del gruppo Vimn pesa per un 1,18% sull’intero comparto televisivo). La lotta per la leadership resta dunque aperta e occorrerà attendere i prossimi mesi per testare quali saranno le proposte Rai per far fronte al calo degli ascolti e per competere con il colosso Mediaset e con l’offerta – in continua innovazione – del gruppo Sky. (V.R. per NL)