I dati Auditel di febbraio sembrano suggerirlo: la rete di Telecom Italia Media è in fase discendente, con uno share del 3,28 % nelle ventiquattro ore contro il 3,65 % di gennaio.
E il calo più vistoso si è verificato proprio nella fascia oraria serale, occupata in parte da quel TG di Enrico Mentana che è stato il principale artefice del successo della rete nel 2011. L’avvento dei personaggi “alternativi” dell’infotainment come Serena Dandini e Sabina Guzzanti, nonchè del nuovo direttore ex RaiTre Paolo Ruffini, non sembrano aver portato fortuna. Molti addebitano la crisi al nuovo clima politico, con la fine del berlusconismo e il calo di popolarità di tutti quei programmi e personaggi che avevano fatto della militanza antigovernativa la principale ragione d’essere. L’ipotesi è rafforzata dall’analogo calo fatto registrare dall’altra rete “antagonista”, RaiTre, che ritorna sotto l’8 %. Ma forse si tratta anche dell’obsolescenza di un intero modello televisivo, che pur producendo programmi di qualità (vedi il caso G’Day di Geppi Cucciari, idolatrato dalla critica ma comunque snobbato dai telespettatori) non sembra in grado di recuperare attrattiva verso quella parte di pubblico in fuga dal focolare catodico. Pubblico che non è certo quello che invece ha rimpinguato le percentuali di RaiUno grazie a quel trionfo della televisione nazional-popolare rappresentato dal Festival di Sanremo. Dalle parti dell’editore Telecom Italia si punta inevitabilmente su un rilancio nel 2012, con un piccolo contributo richiesto anche a La7D e alla rinnovata MTV dall’identità generalista (e meno male che il futuro della televisione stava nei canali tematici…). Anche perché gli investitori e il mercato pubblicitario se lo aspettano, e finora hanno dato fiducia nonostante l’evidenza dei trend negativi negli ascolti. Peraltro le recenti operazioni di svalutazione della stessa MTV e di TIMB, l’operatore di rete del digitale terrestre, hanno fatto peggiorare i conti in casa Telecom, rinfocolando le voci di vendita di qualche asset e/o del prossimo ingresso di un partner importante nel gruppo. Fondamentale quindi ottenere risultati in crescita nel prossimo futuro, lasciandosi alle spalle la crisi, i rami secchi e le operazioni fallimentari (vedi Dahlia TV). (E.D. per NL)