In data 10/01/2019 il Tribunale di Roma ha condannato la piattaforma Vimeo ad un risarcimento di 8,5 milioni di euro nei confronti di Rti (società del gruppo Mediaset) per aver pubblicato contenuti tratti da programmi televisivi coperti da diritto d’autore e per non averli mai rimossi, nonostante le diffide del gruppo di Cologno Monzese.
Inoltre, la sentenza n. 693/2019 intima Vimeo ad impedire tutti i nuovi caricamenti di contenuti non autorizzati dalla società guidata da Pier Silvio Berlusconi, pena una sanzione di 1.000 euro per ogni singola violazione e una penale di 500 euro per ogni giorno di ritardo nella rimozione dei contenuti in questione.
Questa decisione si trova in perfetta armonia con quanto stabilito recentemente dalla Corte di Giustizia UE e, soprattutto, con la nuova proposta di direttiva votata il 12/09/2018 che prevede l’obbligo di accordi per il rilascio di licenze in capo alle content sharing platforms (piattaforme digitali per la condivisione di contenuti) oppure – in caso di mancata collaborazione – impedire con tutti i mezzi possibili che vengano fatti usi impropri delle dette opere.
Tornando alla sentenza, nel caso in questione, come è stato chiarito anche dai tecnici del Tribunale, Vimeo non si è limitato a fornire servizi di stoccaggio di informazioni ma, proprio in ragione dei servizi aggiuntivi che fornisce ai suoi utenti (in quanto player), ha svolto, e svolge tutt’ora, anche un ruolo “attivo”. In questo senso, come prevede la direttiva sui servizi di e-commerce circa la consapevolezza e responsabilità, “non occorre una conoscenza personale e diretta del contenuto illecito, ma è sufficiente che i mezzi tecnologici dallo stesso utilizzati siano comunque idonei a conferirgli la conoscenza o il controllo dei dati memorizzati”.
Ciò che non può passare inosservato è che i giudici, nella pronuncia contro Vimeo, hanno inquadrato la piattaforma come un servizio di video on demand constatando la presenza di attività di editing dei contenuti, identificate con – tra le altre – l’ottimizzazione, la catalogazione e la messa in correlazione tra loro dei video pubblicati. In tal modo, Vimeo ha perso la sua posizione di neutralità e, dunque, non ha potuto risultare esente da responsabilità. (D.D. per NL)