Siamo praticamente al Day One per Fiorello su Sky. Per molti si tratta di un evento destinato a segnare in modo irreversibile il futuro della televisione italiana. Antonio Ricci si spinge addirittura a preannunciare la morte dell’Auditel. Sarà davvero così? Arriva il tanto atteso Day One per Fiorello su Sky. Sarà che il suo ufficio stampa è particolarmente bravo, o che il mondo della tv italiana è particolarmente in disgrazia, ma l’evento è presentato come il vero e proprio inizio di una rivoluzione. Il primo segnale di un mondo (quello televisivo) destinato a cambiare radicalmente, lasciandosi alle spalle il confronto tra Rai e Mediaset. Il nuovo mondo è fatto di una concorrenza sfrenata tra piattaforme tecnologiche diverse (digitale, satellitare e IpTV) e di opportunità senza precedenti per nuovi operatori che volessero aggredire il mercato italiano. A leggerlo così, pare proprio il mondo dei sogni. Che Fiorello su Sky ne sia l’antesignano pare forse un pò esagerato. Ma diciamo che sarà interessante osservare quanti nuovi abbonamenti a Sky saranno venduti dal momento in cui sarà veramente presente l’alternativa satellitare alla tv generalista. Perché saranno i telespettatori i soli e unici giudici di questa operazione. E fa bene Antonio Ricci, in un intervista concessa ad Italia Oggi, a domandare provocatoriamente se l’Auditel abbia ancora senso. In un mondo delle comunicazioni pensato per disperdere i telespettatori in mille rivoli di programmi pensati per un target molto specifico, ha ancora senso un sistema di rilevazione degli ascolti pensato per numeri molto grandi? (Davide Agazzi per NL)