Già a luglio si parlava della possibilità di una joint venture tra Telecom Italia e Canal+. Lo scorso 20/10/17 se ne ha avuta la conferma.
In quella data, infatti, il Consiglio di amministrazione di Tim ha approvato a maggioranza – ancorché non all’unanimità – il term sheet vincolante finalizzato alla creazione della j.v. con la società Canal+, la pay tv di Vivendi, azionista della stessa Telecom Italia, tanto che la Consob si espressa rilevando come Vivendi eserciti un controllo di fatto sull’azienda italiana (si tratta quindi di una “operazione con parte correlata”).
La partecipazione sarà per il 60% di Tim e per il 40% di Canal+. Guardando ai vertici dell’organismo scaturente dalla j.v., il Consiglio di amministrazione sarà composto da cinque membri: due scelti da Canal+ e tre da Tim, sarà tra questi ultimi che verrà poi designato l’amministratore delegato.
A proposito di questa operazione, ha così dichiarato in un comunicato stampa del 20/10/17 Amos Genish, amministratore delegato della società di telecomunicazioni: “con questa operazione Tim fa un importante passo avanti nella strategia di convergenza tra telco e media. La joint venture con Canal+ ci permetterà, infatti, di cogliere le nuove opportunità di crescita in un mercato in continua evoluzione, attraverso un’offerta commerciale di connettività in fibra unita a contenuti video premium”.
Anche Jacques du Puy, Ceo di Canal+ International, si è mostrato soddisfatto dell’accordo a cui si è arrivati: “We are very pleased to be teaming up with Telecom Italia for this project on the to take foot on the Italian market. This is a major market and we are looking forward to developing together with Tim premium content by leveraging our expertise in the production of high-quality films, TV series and documentaries […]”.
Questa collaborazione sembra quindi partire con buoni auspici: Telecom e Canal+ potranno mettere a disposizione ciascuna le proprie competenze al fine di fornire un’offerta di rilievo. Da un lato, si avrà una connettività in fibra e, dall’altro, potranno essere diffusi contenuti di qualità (film, serie tv e documentari sia nazionali che internazionali).
Un tema che potrebbe essere problematico riguarda il decreto governativo sulla Golden power: si tratta di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
A tal proposito, Telecom, come da comunicato stampa del 16/10/17, “sta esaminando il provvedimento, avendo termine di 90 giorni per adeguarsi alle diverse prescrizioni”, anche per quanto riguarda le controllate Sparkle e Telsy. Il 19/10/17 si è tenuto un incontro tra Genish e il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, incontro definito dall’a.d. di Tim “positivo e produttivo”; sulla stessa linea anche Calenda che ha così affermato: “Mi sembra si possa aprire una fase nuova, più produttiva e costruttiva rispetto al passato”, continuando poi che, con Genish, “abbiamo deciso di vederci appena hanno prodotto il piano industriale e di vederlo insieme” (fonte Ansa).
Rimane aperta quest’ultima questione, anche se – come riporta il quotidiano Italia Oggi del 21/10/17 – “molte delle disposizioni richieste dal decreto Golden power hanno già trovato riscontro nella struttura della società”, ha comunicato il portavoce della società. Bisognerà quindi attendere le decisioni dei molteplici soggetti coinvolti. (G.C. per NL)