Dopo le dimissioni del baronetto Antonio Caprarica, giovedì 1° gennaio ha detto addio al neonato canale anche Lorenzo Petiziol, direttore di rete, ex di Sky, Telefriuli e Free Tv.
Ha da pochissimo festeggiato il primo mese di trasmissioni – i nostri lettori ricorderanno che il lancio della piattaforma è avvenuto il 1° dicembre, con tanto di serata di inaugurazione con star internazionali, bodyguard in gran spolvero e auto dai vetri oscurati -, ma già di cose ne sono successe nel neonato canale italo-albanese Agon Channel, già soprannominato per le defezioni "agonia channel". In primis l’abbandono (non privo di polemiche) di Antonio Caprarica, ex storico corrispondente Rai da Londra chiamato dall’editore Becchetti come direttore delle news. A metà dicembre, tra accuse reciproche, repliche e botta e risposta infuocati con la redazione, si è assistito a un vero e proprio divorzio tra il giornalista e la rete. “Mi sono dimesso per giusta causa – aveva detto l’ormai ex direttore delle news del canale – per la mancanza assoluta delle strutture e del personale minimi per mandare in onda e confezionare un tg. Se questa è la tv del futuro, io non intendo starci. Mi hanno promesso sul contratto una struttura rispondente agli standard internazionali – aveva aggiunto lo storico ex corrispondente della Rai – e mi sono ritrovato a montare i servizi nei container, con una redazione di 9 persone che doveva realizzare tutti i tg, due ore di programma del mattino e un’ora di approfondimento serale. Più che la tv del futuro è la tv delle repliche". È di pochi giorni fa poi il caso del concorrente del talent My Bodyguard, Alessio Lanzi che se l’è presa con l’organizzazione del programma, denunciando presunte minacce. Giovedì in serata è giunta l’ennesima notizia, diffusa attraverso un’intervista rilasciata a UdineToday, dell’abbandono anche da parte Petiziol, direttore di rete, segnale evidente di un meccanismo che non funziona a dovere e che procede a stento con grossi intoppi. Nessun divorzio burrascoso né liti con editore e redazioni – almeno all’apparenza -, ma un abbandono per motivi familiari: “Io ho lasciato 20 giorni dopo l’inizio ufficiale delle trasmissioni, a metà dicembre – ha reso noto l’ormai ex direttore di Agon Channel -. I miei motivi sono stati principalmente familiari. Ma probabilmente, anche se non ci fossero stati questi motivi, avrei lasciato a metà gennaio perché non vedevo grosse prospettive. Ovviamente mi auguro di sbagliarmi. C’è da considerare, infatti, che una startup di una televisione nazionale non è una cosa semplice, nonostante le disponibilità economiche che un editore facoltoso può mettere a disposizione. Al principio c’è sempre, poi, un pedaggio da pagare”. In merito alle mancanze e alle defezioni, della rete, Petiziol ha aggiunto: “Il motivo per tutti è più o meno sempre lo stesso: la programmazione. Le prospettive erano bellissime, ma alla fine si è palesato il problema: la mancanza di un filone editoriale e di una vera programmazione. Tanti quiz e troppe repliche. Sì, alla fine, più che la televisione del futuro si aveva l’impressione di fare la tv del passato". Insomma il futuro della tv di Becchetti non pare proprio essere colorato di rosa: il canale 33 del DTT potrebbe rischiare presto l’estinzione, una meteora che quasi non ha lasciato traccia durante il suo passaggio. Forse Becchetti si è illuso che fosse sufficiente mettere insieme alcuni nomi noti del piccolo schermo per sfondare nel campo minato delle emittenti televisive. Ora non resta che vedere se i recenti abbandoni saranno il preludio di una fuga di massa degli anchor men degli studi di Tirana, oppure se resisteranno manifestando soltanto scontento e malumore. Certo che avevamo annunciato l’avvio delle trasmissioni di Agcon Channel evidenziando come essa ci ricordasse quella – in analoga pompa magna – della esagerata quanto sfortunata Retemia di mendelliana memoria. Forse avevamo sbagliato: Retemia sarebbe durata almeno un quinquennio…. (V.R. per NL)