Dopo la stretta sulle trasmissioni tv (DTT e SAT), l’Autorità invita Facebook e Youtube ad intervenire sui contenuti di Adriano Panzironi. Target: “contrastare la diffusione di informazioni false o comunque non corrette, diffuse dalle suddette fonti non scientificamente accreditate, circa gli aspetti epidemiologici e di trattamento del coronavirus”.
A seguito della contestazione (integrata dall’atto di richiamo sul rispetto dei principi vigenti a tutela della correttezza dell’informazione con riferimento al tema Coronavirus Covid-19, assunto con Delibera n.129/20/CONS del 18/03/2020) ai canali 61 DTT e 880 SAT, eserciti da società facenti capo al giornalista Adriano Panzironi, Agcom intensifica la sua azione repressiva intervenendo con forza sui social media.
Agcom di traverso
L’obiettivo dell’Autorità è di contrastare la trasmissione di “contenuti, commerciali e non, potenzialmente suscettibili di porre in pericolo la salute degli utenti in quanto induttivi di una sottovalutazione dei rischi potenziali del virus CoVid-19 e dell’erroneo convincimento che lo stesso possa essere trattato con misure non terapeutiche ma alimentari o di mera integrazione, e conseguentemente idonei a ridurre il senso di vigilanza e di responsabilità verso i rischi sanitari e quindi tali da risultare pregiudizievoli per la salute dei consumatori/utenti”.
Dalla tv ai social
“Com’è noto, gli argomenti trattati nei programmi informativi e di intrattenimento diffusi dai servizi di media audiovisivi e radiofonici costituiscono con sempre maggiore frequenza oggetto di attenzione, discussione, polarizzazione nei social media, i quali ultimi rappresentano per alcune fasce della popolazione lo strumento privilegiato di accesso alle informazioni”, si legge in una nota inviata a Facebook e a Youtube dall’Agcom.
Life 120 su Facebook e YouTube
“E’ stato accertato che i suddetti contenuti di cui alle trasmissioni televisive “Life120”, risultano disponibili su numerose pagine web afferenti al sig. Panzironi e a numerosi gruppi riferiti al “sistema” Life120, in particolare sulle piattaforme Facebook e YouTube”, scrive l’Ente regolatore delle comunicazioni.
“Si invita pertanto codesta società a valutare, nell’ambito degli impegni assunti in sede di autoregolazione, quali iniziative intraprendere nei confronti dei suddetti contenuti, di cui alle decisioni assunte dall‘Autorità, al fine di contrastare la diffusione di informazioni false o comunque non corrette, diffuse dalle suddette fonti non scientificamente accreditate, circa gli aspetti epidemiologici e di trattamento del coronavirus, nonché dei comportamenti da adottare per prevenire l’infezione e la sua diffusione”, continua Agcom.
Agcom vuole sapere quali iniziative le piattaforme intendono assumere
“Più in generale, si chiede di conoscere quali iniziative la piattaforma ha assunto o intenda assumere, indicandone i criteri, le motivazioni e gli strumenti di trasparenza e garanzia per gli utenti interessati, in merito al contrasto di strategie di disinformazione di tipo medico-sanitario in relazione agli esclusivi aspetti epidemiologici e di trattamento sanitario del coronavirus, nonché dei comportamenti che i singoli cittadini possono adottare, sempre ed esclusivamente sotto il profilo medico, per prevenire l’infezione e la sua diffusione“, conclude l’Autorità. (M.L. per NL)