Al fine di giungere alla redazione di un Libro Bianco sulla “Televisione 2.0 nell’era della convergenza”, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha avviato un’indagine conoscitiva sulla connected television.
Lo studio, indetto con delibera 93/13/CONS, muove dalla considerazione del prossimo sviluppo di modalità di diffusione dei contenuti televisivi attraverso il protocollo IP. Come si legge nell’allegato B alla citata delibera, l’imminente “evoluzione del mezzo televisivo riguarda l’integrazione della televisione digitale lineare con i servizi offerti dal web”. A riguardo si parla di “integrazione broadcast-broadband”, e di televisione connessa (Connected TV) o televisione ibrida (Hybrid broadband broadcast TV), che permette di associare ai tradizionali programmi tv una serie di servizi, che “possono comprendere, oltre ad eventuali servizi avanzati interattivi collegati ai servizi diffusivi, prima di tutto la navigazione sul Web: Video On Demand, video web, servizi radiofonici, servizi informativi (e.g. news e previsioni meteo), comunicazioni video (e.g. Skype), social network e chat, servizi interattivi e servizi di accesso condizionato, etc.”. Si tratta – chiarisce l’Agcom – di servizi convergenti offerti da soggetti prima separati, come i fornitori di contenuti, i fornitori di servizi di media, gli operatori di rete e le imprese del web. A giudizio dell’Autorità la connected tv si svilupperà velocemente nei prossimi anni, parallelamente alla diffusione di reti a larga banda, all’accresciuta velocità di connessione ad internet e all’affermazione di dispositivi connessi. Da qui la necessità di investigare “gli aspetti concernenti la struttura del mercato e la relativa catena del valore, i modelli di business, i possibili sviluppi della domanda e dell’offerta, le modalità di accesso alle piattaforme, le problematiche di interoperabilità tra piattaforme, la competizione tra le differenti piattaforme distributive, lo sviluppo in termini di concorrenza e pluralismo, la garanzia di accesso ai contenuti, i benefici sull’utente finale e le previsioni in termini di sviluppo culturale, economico e sociale (…)”. A tale fine, l’Agcom ha posto una serie di quesiti di carattere generale, di domande specifiche per i broadcaster e per i costruttori di apparati televisivi e decoder, e di interrogativi relativi alla fornitura delle reti ed infrastrutture di comunicazione elettronica ed alla fornitura ed aggregazione di contenuti audiovisivi. I soggetti interessati a partecipare all’indagine conoscitiva dovranno far pervenire memorie, documenti e pareri entro 60 dalla data di pubblicazione della citata delibera nella G.U. (D.A. per NL)