Netflix ha sempre puntato sulla personalizzazione e durante un evento organizzato a Berlino l’azienda di Los Gatos ha mostrato in che modo riesce a suggerire agli utenti i contenuti più appropriati ai loro gusti. Mike Hastings, Director of Enhanced Content, ha spiegato che dietro agli algoritmi usati da Netflix c’è una squadra di esperti, formata da appassionati e studenti di cinema che guardano e analizzano i film e le serie tv che la piattaforma di streaming on demand offre.
Questi cd. “tagger” analizzano i vari prodotti e vi associano tag; tra le varie caratteristiche considerate ci sono genere, sottogeneri, storyline, attori, stati d’animo, presenza o meno di violenza o di contenuti a sfondo sessuale e moltissimi altri. In questo modo i contenuti vengono classificati e utilizzati dal sistema durante le ricerche da parte degli utenti, in modo da indirizzarli verso i film o le serie televisive che più rispecchiano le inclinazioni personali di ciascuno.
Hastings ha sottolineato che “il sistema di profili è la feature distintiva del servizio: non esistono due profili uguali in tutto il mondo, e questo è in gran parte dovuto alle abitudini di visualizzazione dei contenuti di ogni persona, agli algoritmi e, appunto, ai tag. Netflix non raccomanderà mai a due utenti diversi gli stessi identici contenuti” (fonte GQ) e, se si considerano i 109 milioni di utenti in tutto il mondo, riuscire a soddisfare i desideri di tutti è un’impresa di non poco conto.
I vertici di Netflix stanno inoltre pensando di incrementare il team che lavora sui tag, al fine di renderli più aderenti alle peculiarità dei vari Paesi; infatti, non tutti i generi hanno uguale successo in tutte le aree di diffusione e questo è sicuramente un dato di cui occorre tenere conto.
Guardando alle novità, l’azienda fondata da Reed Hastings ha introdotto i racconti interattivi: in particolare, “Il gatto con gli stivali – Intrappolato in una storia epica” e “Buddy Thunderstruck: La busta dei forse”. Si tratta di serie animate in cui i bambini possono scegliere come indirizzare la trama. A tal proposito, Carla Engelbrecht Fisher – Director of Product Innovation – ha così commentato sul blog aziendale: “abbiamo deciso di cominciare dall’area di programmazione per bambini perché i più piccoli amano ‘giocare’ con i loro personaggi preferiti e sanno già come toccare lo schermo e farlo scorrere. In più, si rivolgono al video come se i personaggi potessero sentirli”.
I contenuti vengono poi valorizzati dalla più recente tecnologia in tema di video e audio, considerando tutti i vari dispositivi a disposizione degli utenti. Come riportato in una nota di Greg Peters – Chief Product Officer – “analogamente al modo in cui 4K e HDR portano sullo schermo immagini più definite e realistiche, Dolby Atmos crea suoni accattivanti che posizionano l’audio in diversi punti della stanza, incluso dall’alto, per ricreare il realismo di una scena nel confort del tuo salotto”. Aggiunge poi che “questa dimensione sonora aggiuntiva rappresenta una nuova modalità di percezione sensoriale che rende una storia più vera, facendoti sentire parte integrante di essa”. Il suono, infatti, costituisce anch’esso uno strumento creativo fondamentale che, se sfruttato al meglio, implementa notevolmente il valore dell’opera.
Osservando le molteplici modalità con le quali è possibile fruire di Netflix, i dati riportano come la piattaforma preferita rimanga comunque la televisione: la smart tv è scelta, in Europa, dal 60% degli utenti e in Italia dal 52%. Il grande schermo di casa, grazie soprattutto alla tecnologia che in termini di qualità visiva e sonora porta con sé, raccoglie una buona fetta di consenso, anche se la parte da leone la fanno smartphone e tablet.
Ciò che Netflix vuole offrire ai propri abbonati non è solo la semplice visione di un film o di una serie tv, ma una vera e propria esperienza immersiva e multisensoriale, che permetta un coinvolgimento della persona a 360° ed è anche questa la chiave del successo della piattaforma statunitense. (G.C. per NL)