4° Rapporto Auditel-Censis: in Italia ci sono 43,1 mln di tv, di cui 15,5 smart tv, delle quale 12,3 effettivamente connesse alla rete. Oltre 4 milioni di italiani seguono la programmazione televisiva lineare sullo smartphone (+6,3%), mentre 2 milioni e 700.000 la seguono dal pc, con una crescita del 41,1% nell’ultimo anno. 1.200.000 italiani vedono i contenuti tv sul tablet. 24 milioni di italiani utilizzano le diverse piattaforme disponibili su internet, per lo più a pagamento (+48,4%), con una forte crescita del numero di coloro che li guardano di frequente. Che sono 16 milioni e 600.000 e sono aumentati dell’86,0% in un anno.
Multiscreen
Non ci coglie di sorpresa quanto emerge dal 4° Rapporto Auditel-Censis (il cui titolo è, non a caso, L’Italia multiscreen: dalla Smart Tv allo schermo in tasca, così il Paese corre verso il digitale) in quanto i dati sono coerenti con quanto NL sta pubblicando da tempo.
Il 4° Rapporto Auditel-Censis
Rapporto che si fonda sulla Ricerca di base Auditel: 7 cicli di indagini (wave) su un campione rappresentativo delle famiglie e degli individui che vivono in Italia, per un totale di circa 20.000 interviste annuali, realizzate direttamente nelle case e ripartite tra interviste individuali al portavoce familiare (ovvero il componente che risponde alle domande sulla famiglia e sulle fruizioni individuali) e interviste individuali a un secondo membro della famiglia (che risponde a domande sulle fruizioni individuali). Ecco, in sintesi, le 4 principali evidenze che emergono dal Rapporto.
Crescono schermi e connessioni web
Gli schermi all’interno delle case sono 119 milioni e 400.000 (+6,2% negli ultimi due anni), con una media di 5 schermi per ogni famiglia. Le famiglie connesse sono il 90,2% del totale (+3,6% dal 2019). E quelle che possiedono una connessione sia fissa che mobile sono il 59,4% (+6,2%).
43 mln di televisori
Nel 2021 gli apparecchi televisivi superano i 43 milioni (+1,0% dal 2019) soprattutto per effetto dell’ormai prepotente presenza di Smart Tv o dispositivi esterni collegati: sono 15 milioni e 300.000 (+46,6% negli ultimi due anni) e si pongono in sintonia sia con le nuove modalità di visione e di ascolto (ormai radicate all’interno del corpo sociale) sia con lo switch off reso necessario dal prossimo avvento del Digitale terrestre di seconda generazione.
48 mln di smartphone
Crescono anche gli smartphone, che sono oltre 48 milioni (+8,9% dal 2019). Così come crescono i pc
collegati, che sono quasi 20 milioni, e i tablet, che sono 7 milioni e 700.000. Quasi 4 milioni di individui, poi, utilizzano la Smart Tv per navigare sui siti internet. E i dati sulle fruizioni individuali che emergono dalla Ricerca di base Auditel confermano con nitidezza come la Smart Tv rappresenti una porta d’accesso ad internet per oltre 22 milioni di italiani, la maggior parte dei quali la utilizza per attivare le applicazioni on demand.
12.300.000 smart tv effettivamente connesse su 15.500.000 installate
Su 15 milioni e 500.000 Smart Tv presenti nelle case degli italiani, sono 12 milioni e 300.000 quelle effettivamente connesse: 3 milioni e 200.000, invece, non sono collegate alla rete, per un totale di 2 milioni e 594.000 famiglie che hanno in casa almeno una Smart Tv, ma la utilizzano esclusivamente in modalità lineare. Come mai?
Connessione mobile. Indoor
Tra loro, la stragrande maggioranza (87,4%, per un totale di 2 milioni e 267.000 famiglie) possiede sì il collegamento ad internet, però nell’85,2% dei casi è solo da linea mobile: un collegamento, quindi, più difficilmente in grado di supportare l’utilizzo in streaming della Smart Tv.
Cambiano le modalità di visione
La televisione resta centrale nella dieta mediatica degli italiani, ma cambiano le modalità di fruizione, sempre più individualizzate e on demand, con la costruzione da parte di ciascun componente del nucleo famigliare di un proprio palinsesto frutto della combinazione di contenuti diversi su schermi diversi e in luoghi diversi.
4 mln di italiani seguono la tv dallo smartphone, 2,7 dal pc e 1,2 dal tablet
Oltre 4 milioni di italiani, infatti, seguono la programmazione televisiva lineare sullo smartphone (+6,3%), mentre 2 milioni e 700.000 la seguono dal pc, con una crescita del 41,1% nell’ultimo anno; e un milione e 200.000 italiani vedono i contenuti tv sul tablet.
A coloro che seguono sul web i programmi della televisione lineare si aggiungono, inoltre, coloro che usano tutti gli schermi disponibili per connettersi ad internet e costruire il proprio palinsesto fatto di contenuti on demand.
13 mln seguono lo streaming on demand
Ben 3,5 milioni di italiani, poi, scaricano film dalla rete (+33,3% nell’ultimo anno) e oltre 13 milioni guardano sulle piattaforme televisive on demand contenuti non lineari (+38,2% nel periodo considerato).
Senza contare che 24 milioni di italiani utilizzano le diverse piattaforme disponibili su internet, per lo più a pagamento (+48,4%), con una forte crescita del numero di coloro che li guardano di frequente: sono 16 milioni e 600.000 e sono aumentati dell’86,0% in un anno.
2,3 mln di famiglie non connesse
Una folla di esclusi e precari digitali. Sono 2 milioni e 300 mila, il 9,8% del totale, le famiglie italiane non connesse. Altre 7 milioni e 200 mila famiglie, il 29,9% del totale, hanno unicamente la linea mobile. Fra loro, circa 5 milioni si collegano solo da smartphone, un dispositivo che, evidentemente, non è in grado di supportare a sufficienza le nuove modalità di studio, lavoro e socializzazione che si stanno affermando.
Precari
Si tratta, soprattutto, di famiglie composte da soli anziani e famiglie che si trovano in una condizione di forte precarietà socioeconomica: spesso combinano la mancanza di risorse materiali con la carenza di cultura e di abilità digitali.
Il 27,0% delle famiglie che ha tra i componenti almeno uno studente e/o un lavoratore, inoltre, si collega solo da linea mobile e il 15,6% esclusivamente da smartphone, mentre 8 milioni e 400 mila famiglie italiane, il 35,1% del totale, non ha in casa né un pc né un tablet, quota che arriva al 72,8% tra quelle che si collocano su un livello socio-economico basso.
Milioni di televisori da rottamare
I televisori nelle case degli italiani sono 43 milioni e 100 mila.
Il 96,9% delle famiglie ha almeno un televisore; 9 milioni e 200 mila famiglie (il 38,6% del totale) possiedono solo un televisore; 9 milioni e 400.000 famiglie (il 39,2%) hanno due televisori; 3 milioni e 500.000 (il 14,6%) ne hanno tre; 1 milione e 100.000, il 4,6% del totale, ha 4 o più televisori; infine, 575.000 famiglie, pari al 2,4% del totale, in cui vivono 1 milione e 260.000 individui, non possiedono né guardano la tv.
6 mln di tv antiquati
Quasi sei milioni di apparecchi (il 13,2% del totale) si possono quasi considerare oggetti di antiquariato perché acquistati più di 10 anni fa; ci sono, poi, 12 milioni di televisori per cui non è risultato possibile risalire alla data d’acquisto.
27,7 mln di tv non T2…
In sintesi: 27 milioni e 700 mila televisori (il 64,2% del totale), posseduti da 12 milioni di famiglie (il 51,2% del totale), oggi non sono compatibili con il Digitale terrestre di seconda generazione perché privi dello standard DVB-T2 con il nuovo sistema di codifica HEVC Main10.
… e 8,4 mln di tv non H264
Non basta. Ben 8 milioni e 400 mila apparecchi, posseduti da 3 milioni di famiglie italiane, pari al 12,8% del totale, non hanno i requisiti per il primo step, avviato lo scorso 20 ottobre, di passaggio all’alta definizione (HD). (E.G. per NL)