Tv social: le piattaforme digitali stanno diventando sempre più simili alla tv generalista, grazie ai contenuti video che catturano grande interesse e che rappresentano una fonte di guadagno in grado di attrarre gli investimenti della pubblicità nel digitale.
Questa rivoluzione, dettata dalla creazione del nuovo modello di tv social, sarà un ostacolo per il futuro dei broadcaster tradizionali, oppure potrà considerarsi come un’opportunità per il piccolo schermo di riconquistare il pubblico?
Il fenomeno in costante crescita delle tv social vede come protagonisti big del mondo digitale come Snapchat, Facebook e Instagram che, grazie alle loro applicazioni Discover, Facebook Watch e la new entry IGTV, stanno registrando un incremento notevole di utenti.
Si tratta di piattaforme innovative, che stanno cambiando l’approccio nella visualizzazione dei contenuti video sui social: IGTV, ad esempio, consente la pubblicazione di video da 60 minuti; Facebook Watch (che dallo scorso agosto ha conquistato il mercato mondiale), invece, permette la visione di programmi, serie tv, episodi, dirette (anche sportive), video visti dagli amici o pubblicati nei gruppi. Ma non solo. Punto di forza delle tv social è, infatti, la “visione collettiva”, che dà la possibilità a milioni di utenti connessi di inserire emoticon e commenti nell’istante in cui visionano il filmato. Grazie a questo concetto di “community” – tipicamente social – è indubbiamente mutato il modo di guardare la tv e non necessariamente in senso negativo.Secondo una recente ricerca della società di consulenza USA Accenture, le nuove tv social, infine, stanno diventando il maggior medium per orientare gli acquisti degli utenti, soprattutto della Generazione Z (nati tra il 1995 e il 2010), grazie agli spot pubblicitari lanciati sul web (fonte Italia Oggi). Infatti, Kevin Systrom, co-fondatore e CEO di Instagram, al lancio di IGTV, ha esordito affermando che “gli adolescenti guardano il 40% in meno di tv rispetto a 5 anni fa”, aggiungendo inoltre che “all’interno di Instagram la crescita della fruizione di video è del 60% su base annua”.
Nonostante questa forte crescita, c’è chi sostiene che l’incremento dei contenuti video sulle piattaforme non rappresenti una vera minaccia per i grandi gruppi televisivi, perché, di fatto, il fenomeno non va ad intaccare il pubblico fedele al piccolo schermo.
A tal proposito, Massimo Scaglioni, professore associato in Storia dei media ed Economia e marketing dei media all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in un articolo pubblicato su Italia Oggi del 18/09/2018, ritiene che il mondo social e quello della tv tradizionale non confliggano: “Per il momento i dati di ascolto della tv sono molto forti e i contenuti video dei social vanno a incidere su un piccolo segmento di popolazione che già guardava poco la tv. Di sicuro IGTV è ben fatto, ha una interfaccia bella, ma il suo modello di business resta indefinito. (…) Mentre la tv ha una sua filiera e un suo modello economico consolidato”. (G.S. per NL)