Il gruppo tv Discovery Italia sembra non conoscere crisi. Tanto per cominciare, l’andamento del 2019 è stato ottimo e la chiusura dell’esercizio ha segnato tutti i conti positivi. Anche il trend negativo causato dal Covid-19 è decisamente più contenuto, rispetto alla media. E comunque si punta a recuperare il gap.
Bilancio 2019 positivo con fatturato a 278,4 mln di euro
In particolare, il gruppo ha raggiunto un valore della produzione pari a 278,4 mln di euro (+0,8% sul 2018), un utile di 16,8 mln (erano 13,4 mln nel 2018) e un patrimonio netto di 186,4 mln di euro (contro i 169,6 mln del 2018).
Tra le altre voci, i costi della produzione risultano aumentati rispetto ai ricavi, a quota 252 mln (+1,3%). A questi si aggiungono anche i costi del personale, lievitati a 25,7 mln (+9,3%).
Tali dati hanno fatto registrare una lieve contrazione rispetto al 2018 sia in termini di margine operativo lordo (36,4 mln) sia di risultato operativo (26,6 mln), con un risultato prima delle imposte pari a 25,9 mln (27,3 mln nell’anno precedente) (fonte Italia Oggi).
2019 anno record anche per gli ascolti
Ma il 2019 è stato un anno da record per Discovery Italia anche sotto l’aspetto degli ascolti: il gruppo diretto da Alessandro Araimo lo scorso anno ha infatti registrato il miglior anno di sempre con il 7,4% di share nelle 24 ore sul pubblico totale (+9% rispetto al 2018), share salito al 9,7% sul target commerciale 25-54 (+5% sul 2018). Anche i dati relativi alla fascia del prime time hanno mostrato una crescita sempre più solida con uno share del 6,3% (+12% sul 2018).
Grazie ai risultati ottenuti, Discovery Italia si è confermato al terzo posto tra gli editori nazionali.
Un vasto bouquet di canali tv
Il merito di questo successo va attribuito senz’altro all’ampio bouquet di canali in chiaro che garantisce il grosso dei 225,2 mln di raccolta pubblicitaria. Tra questi Real Time, Dmax, oltre ai canali come Giallo, Food Network, Home & Garden tv e MotorTrend. Infine, fiore all’occhiello, il canale generalista Nove.
Previsioni ottimistiche sulla raccolta pubblicitaria
Un’ampia scelta di contenuti che secondo gli stessi vertici di Discovery Italia permetterà alla società di tenere testa alla crisi nel settore degli investimenti pubblicitari derivante dall’emergenza sanitaria in corso.
Crisi Covid: meno peggio degli altri
Contrariamente alle stime in base alle quali l’intero medium in Italia sarà segnato da un vertiginoso calo del 17% nella raccolta adv, Discovery pare ottimista sul punto, puntando a fissare l’asticella a -13%, prevedendo una raccolta di circa 200 mln di euro nel 2020.
Considerato il trend generale degli ultimi anni, non è difficile pensare che il gruppo riuscirà nell’intento. (G.S. per NL)