La società fondata nel 2001 da Giorgio Gori e successivamente ceduta a De Agostini ha chiuso il bilancio critico dello scorso anno con ricavi in picchiata del 29% a 44,6 mln di euro, con un rosso di 3,7 mln.
Gli attenti lettori ricorderanno la recente scomparsa della Ballandi Entertainment, diventata Bg Invest, a cui è seguito il licenziamento di tutti i dipendenti. Il pesante risultato di Magnolia, controllata dal Zodiak Media sa (gruppo De Agostini) non è dunque un caso isolato nel mondo delle case di produzione italiane indebolite dalla crisi. In effetti il bilancio dello scorso anno della casa guidata dall’amministratore delegato Leonardo Pasquinelli e dal presidente Antonello Perricone, riconfermati nei rispettivi incarichi fino al dicembre 2016, si è chiuso con un mol negativo per un mln di euro; ci sono stati poi 1,6 mln di dividendi arrivati dalla controllata Magnolia Espana, ma 3,6 mln di svalutazioni in partecipazioni – come si legge in un articolo di mercoledì 20 agosto apparso sulle pagine di ItaliaOggi. Va da sé che la svalutazione di partecipazioni abbia affossato anche i conti della francese Zodiak Media sa che, come detto, controlla il 100% di Magnolia. Nel 2013 la società transalpina ha chiuso il bilancio con 116 milioni di perdite, tutte causate da svalutazioni. Nel panorama italiano, dove si concentra e si sviluppa la gran parte del business della casa di produzione (in cui sono occupati 8 dirigenti, 4 quadri e 25 impiegati), l’obiettivo di mantenere buoni rapporti con tutti i principali broadcaster per tentare un rilancio che dia ottimi risultati, pare essere stato raggiunto. Se è vero, come hanno spiegato i vertici di Magnolia nella relazione al bilancio 2013, che “in Italia il contesto televisivo è oggettivamente difficile e tutti i produttori hanno dovuto lavorare su commesse a budget ridotto, riorganizzando l’attività produttiva”, non bisogna dimenticare bagliori e spiragli di ottimismo che caratterizzano le strategie dei prossimi mesi. Con Rai prosegue infatti la realizzazione di Pechino Express, L’eredità, Così lontani così vicini e Hotel 6 stelle; con il colosso Sky la perdita di X-Factor – prodotto da Freemantlemedia – è stata più che ricompensata dal successo enorme ottenuto da Masterchef, Mastechef Jr e Hell’s kitchen. Si punta molto anche sull’Isola dei famosi, ferma dal 2013, che a gennaio andrà in onda su Canale 5. Bene anche il legame con Discovery che procede a vele spiegate nel day time con Benedetta Parodi e con la nuova edizione di Bake Off su Real Time, mentre per Fox gli occhi sono puntati sulla produzione del format 4 matrimoni. Ricordiamo ai nostri lettori che il gruppo Discovery Italia ha chiuso il bilancio 2013 con un fatturato e una raccolta in netta crescita, costretto però a fronteggiare una perdita di 7,5 mln di euro. Motivo? Sicuramente ha influito l’acquisto del 100% del gruppo Switchover Media (canali Giallo, Focus, Frisbee e K2) formalizzato in definitiva il 17 giugno dello scorso anno e costato 105,6 mln di euro, finanziati dalla capogruppo londinese di Discovery che poi ha girato la titolarità del finanziamento alla Discovery Luxembourg 2 sarl, che a sua volta ha preteso da Discovery Italia 4,2 mln di interessi. È bene aggiungere che il 31 dicembre 2013 è stato effettuato un impairment test sul valore di avviamento di Switchover Media, al termine del quale si è assistito ad una svalutazione di 9,8 mln di euro. Come spiegato dagli amministratori, e come si può leggere su un articolo di ItaliaOggi di mercoledì 13 agosto, “la perdita del 2013 è attribuibile alla svalutazione dell’avviamento d Switchover Media e senza questo fattore, l’utile sarebbe in linea con quello della gestione 2012. La perdita verrà comunque riassorbita nel corso del 2014”. Nel caso poi in cui la concessionaria pubblicitaria del gruppo dovesse confermare le stime di crescita 2014 ai ritmi del 30%, la raccolta complessiva arriverebbe al 31 dicembre a quota 158,7 mln di euro, pari in sostanza ai livelli della Cairo Communication, dietro a Publitalia (2.1 mld), Rai Pubblicità (760 mln) e Sky pubblicità (380 mln). Marinella Soldi, a.d. di Discovery Italia, dovrà compiere scelte molto oculate sul piano dei costi, per evitare inutili sprechi: Real Time spingerà molto sui contenuti locali e su nuovi generi televisivi, mentre Dmax scommetterà sul 6 Nazioni di Rugby e sull’acquisto di nuovi diritti sportivi, probabilmente in ambito motori. (V.R. per NL)