“L’occasione è di quelle importanti: mi raccomando, tutti vestiti bene!”. Così Linus ha ammonito i suoi in procinto di far partire le celebrazioni per i trent’anni di Radio Deejay, una delle emittenti che hanno innovato il panorama radiofonico italiano dei primi anni Ottanta.
Allora c’era il geniale Cecchetto, uno staff tecnico deciso, tanta musica internazionale e Gerry Scotti come speaker (che non è detto che non torni, dopo le recenti dimissioni dai ruoli manageriali di R 101). Nel giro di pochi anni, tra la metà e la fine degli Ottanta, Radio Deejay si è espansa, ha superato concorrenti sul mercato da un decennio, è divenuta il crocevia delle voci e degli artisti che hanno caratterizzato quegli anni in Italia e pian piano, col passare del tempo, specie dopo l’acquisizione da parte del gruppo L’Espresso delle quote detenute dagli allora editori della radio, proprio queste e tante altre voci, piuttosto che la musica, erano diventate le prerogative principali e distintive dell’emittente. Commerciale, mainstream, ma allo stesso tempo controcorrente. E’ inutile fare i nomi, tanto tutti li conosciamo. E la gran parte di questi ci saranno, martedì prossimo – insieme a coloro che da tre decenni hanno contribuito, dietro le quinte, alla vita di Radio Deejay – al gran galà organizzato da Linus al Forum di Assago (a proposito, per chi cercasse ancora i biglietti: lasciate perdere, sono esauriti da settimane). Al grande evento del 31 gennaio, come detto, parteciperanno in tantissimi, ma non ci sarà Claudio Cecchetto, fondatore della radio e scopritore di buona parte dei personaggi che ne hanno fatto la storia. Questi, deus ex machina dell’emittente più originale del momento, infatti, lasciò nel 1995, quando Deejay, fenomeno radiofonico dell’ultimo decennio, era saldamente la prima emittente privata del Paese (ormai superata, oggi, da RTL 102.5), a seguito di divergenze con la nuova proprietà, insediatasi da pochi anni e fu sostituito da Linus, che già era uno dei punti saldi di Radio Deejay dal 1984 (portato a bordo proprio dallo scopritore di talenti Cecchetto) e che oggi ne è il direttore artistico. In occasione del compleanno, che ufficialmente ricorre il prossimo primo febbraio, il promettente regista pubblicitario Marco Gentile, già premiato nel 2010 al Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes con un Leone d’Argento, ha inoltre preparato un nuovo spot, il cui leit motiv, “grande da trent’anni”, riecheggia in questi giorni molto spesso sulle reti Mediaset, Sky e su Discovery. Altra iniziativa lanciata dall’emittente, in queste settimane, è “Deejay Story”: una selezione di trecento canzoni che hanno fatto la storia della stazione e tra cui gli ascoltatori e i fruitori del sito web dovranno votare la più rappresentativa. Ma per reggere la concorrenza di concorrenti agguerritissimi (in primis, la citata RTL 102,5) serve ben altro. Per esempio un miglioramento della distribuzione del segnale, uno dei maggiori punti deboli della stazione, il cui direttivo, negli ultimi anni, non pare essere riuscito ad elaborare significative strategie per sopperire ai gravi deficit di illuminazione anche in aree presidiate da sempre (come ed il nord Italia), nonostante i pesanti investimenti in frequenze effettuati dalla proprietà (problemi che, peraltro, riguardano anche le altre due stazioni del gruppo: Radio Capital e M2O). Un gap che ha pesato molto sugli indici d’ascolto, favorendo il consolidamento ai primi posti nelle classifiche di altri player che hanno evidentemente saputo mettere meglio a frutto le risorse disponibili. Perché, come dimostrò Cecchetto al tempo, per fare una grande radio non servono (solo) grandi investimenti, ma anche (e soprattutto) grandi intuizioni. (G.M. per NL)