E’ noto come coloro che propongono offerte vantaggiose, specie nel settore della telefonia mobile, nascondano le “falle”, i punti deboli dell’offerta. Spesso ci si ritrova a dover pagare cifre più alte (anche sensibilmente) di quanto ci si attende, ma quando la bolletta da pagare raggiunge i 50mila euro, c’è da svenire. E’ quanto è accaduto ad un trentenne di Ciserano, in provincia di Bergamo, il quale aveva sottoscritto un abbonamento con un gestore telefonico, la quale prevedeva un canone fisso di 35 euro mensili, fino ad un massimo di 600 megabyte di traffico a bimestre. Probabilmente questo punto era sfuggito allo sprovveduto internauta che, incurante (o ignaro) del limite della propria offerta “business”, ha lasciato per giorni e giorni, senza soste, il proprio cellulare a “scaricare” film dalla rete. Risultato: limite più che oltrepassato e, data la clausola che prevedeva un pagamento di 2 euro per ogni megabyte aggiuntivo a quello proposto dall’offerta, bolletta alle stelle. Immaginiamo la reazione dell’interessato che, sconcertato, afferma che le condizioni non gli erano state ben spiegate al momento di stipulare l’abbonamento. Ora del caso si sta occupando l’Unione consumatori di Bergamo. Ma il monito da rivolgere ai clienti è che, al momento dell’acquisto, analizzino accuratamente le varie clausole del contratto, per non incappare nell’assurda situazione del protagonista di questa vicenda. (G.C. per NL)