da Franco Abruzzo.it
Roma, 13 maggio 2008. Sul caso Travaglio Europa e Unità, i due quotidiani del Pd, ai ferri corti. Il giornale ex Margherita titola l’editoriale del direttore, Stefano Menichini: “Sconfiggere Travaglio e Colombo” e il quotidiano fondato da Antonio Gramsci risponde proprio con Furio Colombo: “Travaglio o Schifani? Il silenzio dell’opposizione”. Europa avverte: “Nel caso che qualcuno, che allora tanto si divertì, pensasse di fare il bis del 2001-2002, è bene che il Partito democratico abbia ben chiari i termini della questione che si è aperta in questi giorni con Marco Travaglio, con Furio Colombo, con l’Italia dei valori di Di Pietro, con Beppe Grillo, con quelle frange della sinistra televisiva che già sognano (in alternativa o in sequenza) girotondi elettronici e atti di martirio. Qui, alla fine, non ci sono in ballo né la lotta alla mafia (che prosegue con buoni successi e alterni governi), né il buon nome di politici e cariche istituzionali. Qui c’è in ballo – il Pd deve saperlo, e sembra davvero averlo capito – la pretesa di una fazione intellettuale e giornalistica di condizionare e orientale l’agenda dell’opposizione ai governi della destra, ricattando apertamente il Pd perfino sui suoi stessi giornali, come capita alla povera Unita'”. E ancora: “C’è una lotta squisitamente politica da ingaggiare e vincere, se non si vuole essere trascinati in un deserto di iniziativa politica e di lucidità intellettuale, ricacciati all’indietro in una condizione minoritaria che renderebbe definitiva per anni la vittoria della destra nella testa e nelle coscienze degli italiani. Sappiamo che a questo estremismo corrisponde un comune sentire nell’opinione pubblica di sinistra, alimentato per lustri. Proprio per questo, per uscire da questa tenaglia, è una battaglia politica che va aperta e dichiarata, come si è finalmente cominciato a fare”. Colombo sull’Unità rincara la dose contro i ‘freddi’ nei confronti di Travaglio e nel denunciare il “silenzio dell’opposizione”, conclude: “Sogniamo un’opposizione che fa l’opposizione, a partire dalla difesa della libertà dei giornalisti. Vorremmo ricordare al governo ombra che esiste un paese ombra che, come succede a tutti i governi, chiederà conto dell’azione di governare. E non suggerisco di cominciare schierandosi dalla parte della Rai, che si inchina e si scusa prima ancora di sapere di che cosa sta parlando”. (AGI)