"Apprendiamo dalla stampa che Mediaset, attraverso la sua controllata E.I. Towers, avrebbe lanciato un’offerta di pubblico acquisto per l’acquisizione del 100% della Società RaiWay.
La notizia sembrerebbe in contrasto con la cessione di quote societarie della controllata RAI che, invece, non dovrebbe superare il 49% delle azioni". Così Massimo Cestaro, segretario generale Slc Cgil sulla notizia del giorno a riguardo di un interessamento di EI Towers sull’infrastruttura di rete di RaiWay. "Evidentemente – continua Cestaro – la differenza non è di poco rilievo, ma ciò che risulta sconcertante è che, se l’operazione andasse in porto attraverso l’acquisizione di Mediaset anche del “solo” 49% di RaiWay, saremmo di fronte all’ennesimo conflitto di interessi per cui il principale concorrente privato deterrebbe quote rilevantissime della principale infrastruttura del servizio pubblico radio televisivo. Condizione, questa, che avevamo previsto come possibile e denunciata sia durante l’incontro col MISE sia nell’incontro con la Presidente RAI e il Direttore Generale, ma in entrambi gli incontri questa eventualità era stata esclusa. Per nulla rassicurati dalle dichiarazioni, ancorché autorevoli, ora è abbastanza facile stabilire chi aveva ragione e chi aveva torto. E non vi è dubbio che tutto questo disastro nasca dalla decisione sciagurata di prelevare i famosi 150 milioni dal canone RAI: scelta a cui il C.d.A. RAI si è opposto troppo tardivamente (e successivamente all’azione legale intrapresa da SLC-CGIL) registrando, tra l’altro, e incredibilmente, il dissenso dello stesso Direttore Generale. Ora pretendiamo chiarezza, da parte del MISE e del C.d.A. RAI. Abbiamo il timore che questa incredibile vicenda originata da apprendisti in cerca di successo mediatico, sia solo il preambolo di quello che può succedere alla più grande istituzione culturale del Paese." Secondo un altro sindacato, il Libersind, "L’OPAS lanciata da Mediaset a RAI WAY attraverso la sua società controllata EI Towers, non è che una prevedibile conseguenza della scellerata scelta aziendale di quotare in borsa la società che detiene gli impianti trasmittenti dell’emittente di Stato". "Se l’operazione riuscisse – continua l’ente esponenziale – ci troveremmo di fronte all’ennesimo scempio perpetrato a danno di un patrimonio pubblico e a favore dei soggetti privati, secondo una tragica tradizione dei governi di sinistra che hanno già svenduto altre proprietà dei cittadini italiani come Telecom e Cirio. Ma già di fronte al solo rischio di OPAS, i vertici della RAI, a cominciare dal Presidente e dal Direttore Generale, che hanno allegramente operato per la quotazione in borsa di RAI WAY ed oggi sono in procinto di lasciare il Servizio Pubblico Radiotelevisivo a loro affidato in questa delicata situazione, a ridosso della scadenza della concessione statale (maggio 2016), dovrebbero rassegnare le immediate dimissioni, se non per opportunità almeno per dignità". La presa di posizione dei sindacati consegue alla notizia che EI Towers, controllata di Mediaset, ha ieri preannunciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria sul 100% del capitale di Rai Way a 4,50 euro per azione (ieri il titolo aveva chiuso a 3,7 euro), in parte in contanti e in parte in azioni. Il controvalore complessivo dell’operazione, in caso di integrale adesione, sarà pari a oltre 1,2 miliardi di euro. La componente in contanti dell’offerta sarà pari a 3,13 euro, quella in azioni a 0,03 titoli ordinarie EI Towers di nuova emissione. Obiettivo dichiarato è di concludere l’offerta entro la prossima estate. Nella nota di EI Towers si spiegava che "l’offerta è finalizzata alla creazione di un grande operatore unico nazionale nel settore delle infrastrutture destinate all’ospitalità degli apparati televisivi e radiofonici, in grado di svolgere un ruolo rilevante anche nel settore delle telecomunicazioni". Il Cda di Mediaset aveva deliberato che avrebbe votato a favore della proposta di aumento di capitale EI Towers finalizzato all’operazione.(E.G. per NL)