Come noto da pochi giorni, il commissario UE per la concorrenza Joaquin Almunia ha rispedito al mittente il testo del bando di gara per il beauty contest inviatogli un paio di settimane fa dal ministro Romani.
Il commissario non avrebbe gradito lo schema di punteggio che privilegia nettamente gli operatori già impegnati sul territorio nazionale e pare voglia chiedere al ministro di destinare i mux migliori (dei cinque a disposizione solo due sono a frequenza unica, tra cui quel famoso canale 58 UHF che Mediaset sta utilizzando per sperimentazioni) ai nuovi entranti sul mercato, tra cui Sky. Tale decisione scatenerebbe il finimondo, dal momento che priverebbe il Biscione del tanto caro canale 58 UHF su cui la scorsa estate l’allora ministro ad interim Berlusconi aveva autorizzato test sull’HD e che, a distanza di un anno, Mediaset non solo non vuole mollare (il periodo di prova previsto non supera i sei mesi) ma lo utilizza per ragioni commerciali. La risposta negativa di Alumina, però, se da una parte fa pensare alla revisione del regolamento in funzione di un’apertura maggiore ai nuovi entranti, dall’altra fa il gioco dei grandi operatori e soprattutto di Mediaset che, a questo punto, si tiene stretta il canale 58 fino a nuove indicazioni (tanto più che tale frequenza è stata recentemente oggetto di un coordinamento tecnico con la Francia). La gara non competitiva non si svolgerà certamente prima della fine dell’anno. Nel frattempo, poi, l’azienda della famiglia del Premier tesse la tela della propria supremazia economica e “qualitativa”, guadagnando punti in vista dell’assegnazione dei mux gratuiti. Come annunciato oltre un mese fa da questo periodico, infatti, l’azienda di Cologno ha iniziato un’operazione di fusione tra Elettronica Industriale, società d’infrastrutture tecnologiche che opera nel broadcasting e nella telefonia, posseduta al 100% da RTI, soggetto giuridico del gruppo Mediaset, e DMT, altra società proprietaria di torri di trasmissione, che fa capo all’imprenditore Alessandro Falciai, nata negli scorsi anni con il forse troppo ambizioso obiettivo di divenire un operatore indipendente. Mediaset gode di un periodo d’esclusiva fino al 30 giugno di quest’anno e intende portare a casa il 65% di DMT, scoprendo così, come riporta Repubblica, “un valore nascosto di 550 milioni di euro”. La notizia è stata riportata, appunto, dal sito del quotidiano romano ed è stata ripresa anche da borsaitaliana.it, key4biz e altri portali minori. Essendo un’operazione di fusione, questa avverrà senza il lancio di un’OPA, anche se difficilmente Mediaset potrà sostenere di averla effettuata per salvare l’altra società, i cui conti nel primo trimestre di quest’anno sono in positivo e che prevede 60 milioni di ricavi entro la fine del 2011. Si tratta di “un investimento strategico, molto vicino alle attività core di Mediaset” ha detto Pier Silvio Berlusconi: “Le towers cresceranno di valore, soprattutto con il digitale terrestre”. Come già scritto in aprile, con questa operazione Mediaset mette da parte un altro importantissimo tassello nella corsa al beauty contest e, allo stesso tempo, sarà leader in Italia nella gestione di infrastrutture di supporto alle trasmissioni, così che sarà impossibile per i nuovi entranti non dover pagare dazio al Biscione per accedere ai siti di trasmissione dove collocare le frequenze ricevute in assegnazione. Un bel colpo, davvero. (G.M. per NL)