Il colosso di Cologno Monzese ha avviato la procedura di accelerated bookbuilding, cedendo – in tempi rapidi – quote societarie a investitori istituzionali italiani ed esteri.
Nel merito, Mediaset ha deciso di rinunciare al 25% di Elettronica Industriale, che aveva rilevato nel 1996 dal Gruppo Fininvest (con questa operazione la media company di Cologno Monzese scende al 40% del capitale societario), societariamente affine. Dalla cessione della fetta di uno dei “gioielli di famiglia”, il colosso delle comunicazioni italiano si aspetta di incassare una cifra vicina ai 300 milioni, risorse fresche che potrebbero servire a coprire quasi la metà del costo dei diritti della Champions League 2015-2018 (rilevati lo scorso febbraio per la cifra di 700 mln di euro), ma che il Biscione preferirebbe investire per rafforzare l’offerta di nuovi programmi televisivi e “per cogliere ogni opportunità industriale che si dovesse presentare”, come hanno spiegato i vertici in una nota. L’azienda guidata da Pier Silvio Berlusconi, che ha chiuso il 2013 con un utile di 8,9 milioni (il rosso dell’anno precedente era pari a 235 milioni), grazie a un maxi taglio dei costi per le attività televisive (oltre 600 milioni), promette dunque di tornare a investire sui contenuti delle sue reti e sullo sviluppo del core business. Secondo fonti finanziarie, oltre un terzo del pacchetto di azioni ceduto sarebbe finito nel portafoglio di fondi e investitori USA, confermando l’evidente interesse degli operatori d’oltreoceano, mentre le quote restanti, sarebbero state acquistate da operatori del Regno Unito e da gestori italiani. (V.R. per NL)