Nel pacchetto ‘Sblocca Italia’, in esame il 29 agosto prossimo al Consiglio dei ministri, si prevede la cessione, "anche in più soluzioni", di RaiWay, la società proprietaria dell’infrastruttura tecnica di alta frequenza della RAI.
Come si legge sul quotidiano Il Messaggero, la norma in questione stabilisce che il 51% di RaiWay dovrà rimanere in mani pubbliche (in nessun modo i privati potranno scalarla), mentre il restante 49% del capitale sarà ceduto; si tratta di una quota molto più alta di quella prevista (si parlava del 30-40%). Il quotidiano segnala tra i potenziali soggetti interessati all’acquisto il player E.I. Towers, di cui Mediaset detiene il 40%, oltre agli operatori di telefonia e agli spagnoli di Abertis, molto attivi nel business delle torri. La scelta della privatizzazione è una novità per la RAI che potrebbe essere stata in qualche modo influenzata (eufemisticamente parlando) dal taglio di 150 milioni di euro imposto dal governo Renzi con il decreto Irpef. Sul piano procedurale, l’autorizzazione del governo non rappresenta l’avvio delle procedure, ma di fatto sblocca la vendita. Secondo i sindacati della RAI l’operazione si tradurrebbe in una "svendita", che potrebbe avere ricadute occupazionali (in realtà ai dipendenti RAI dovrebbero essere riservate agevolazioni). Invero, l’Italia ad oggi rappresenta un’eccezione a livello europeo, stante l’identità di proprietà (che interessa anche la quasi totalità dei network provider privati) tra fornitore di contenuti ed operatore di rete, posta la naturale diversità dei ruoli (che in caso di concidenza potrebbero portare a conflitti d’interesse con conseguenze verso i content provider puri ospitati da network/content provider concorrenti). Rai Way ha chiuso in positivo l’esercizio 2013 con un utile netto di 11,8 milioni di euro, in aumento rispetto a quello del periodo precedente di 8,5 milioni di euro. I ricavi di Rai Way sono risultati pari a 219,2 milioni, di cui 182,0 milioni di euro derivanti dalle attività svolte per il Gruppo Rai. Relativamente ai rapporti commerciali con gli altri Clienti, i ricavi sono stati pari a 36,3 milioni di euro, con un incremento di 1,1 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+3,1%). Il principale competitor, E.I. Towers, nel primo semestre 2014 ha visto ricavi consolidati caratteristici attestati ad Euro 116,6 milioni, rispetto a Euro 115,8 milioni dato dello stesso periodo dell’anno precedente. Il gruppo ha reso noto che "La crescita dei ricavi riflette l’incremento di servizi di ospitalità ed accessori forniti agli operatori televisivi nazionali ed agli operatori di telecomunicazioni mobili, a fronte di una riduzione dei servizi di ospitalità e manutenzione nei confronti degli operatori televisivi non nazionali". E.I. Towers ha precisato che "Le continue efficienze sulla struttura dei costi hanno permesso di incrementare la marginalità di 160 punti base rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso". L’utile netto, dopo aver contabilizzato imposte di competenza per Euro 10,2 milioni, si è attestato ad Euro 19,2 milioni, pari al 16,5% dei ricavi caratteristici, in crescita rispetto al dato del primo semestre del 2013 (Euro 16,8 milioni). (M.L per NL)