Poco più di un mese fa il ministro allo Sviluppo Economico Romani aveva annunciato che il Beauty Contest, il concorso di bellezza che assegnerà cinque multiplex nazionali agli operatori che presenteranno la miglior offerta, non economica ma qualitativa, sarebbe partito “fra poche settimane”.
In attesa di sapere con esattezza quando si concretizzerà il lieto evento, una decina di giorni fa è arrivata nel mondo delle tlc, un po’ sottotono, una novità che potrebbe alterare gli equilibri tecnico-economici nel DTT. Non che i fortissimi colossi nazionali non fossero già strafavoriti nella corsa alle frequenze ritagliate dal Piano nazionale di assegnazione delle frequenze approvato da Agcom (date le infrastrutture e le risorse umane, creative ed economiche possedute, nettamente superiori a quelle degli outsider), ma con la frustata sul settore del towering Mediaset avrà una carta in più da giocarsi nella gara non competitiva che lo Stato ha messo generosamente a disposizione nonostante il grave deficit finanziario che lo attanaglia. Alla fine di marzo, infatti, Elettronica Industriale, società d’infrastrutture tecnologiche che opera nel broadcasting e nella telefonia, posseduta al 100% da RTI, soggetto giuridico del gruppo Mediaset, ha iniziato un’operazione di fusione con DMT, altra società proprietaria di torri di trasmissione, che fa capo all’imprenditore Alessandro Falciai nata negli scorsi anni con l’obiettivo di divenire un operatore indipendente. Misuratosi con un mercato più complicato del previsto, Falciai ha poi deciso di cedere alla corte del Biscione, voglioso di creare un ente leader nel promettente settore dei crocevia dei sistemi radianti. L’accordo in avanzata fase di negoziazione prevede un periodo d’esclusiva che si concluderà il 30 giugno, durante il quale Mediaset avrà campo libero per scindere il ramo d’azienda di Elettronica Industriale che controlla le torri di proprietà in una nuova società che sarà fusa con DMT, che porterà in dote il suo nutrito parco di tralicci. Il nuovo megaplayer potrebbe poi proseguire nella sua crescita, magari puntando al tesoretto tecnologico di Rai Way, che si dice possa essere interessata ad alienare l’asset – pur strategico – dei propri siti di trasmissione. L’accordo in corso di definizione prevede anche che la società che fa capo alla famiglia del presidente del Consiglio detenga il 60% delle azioni della nuova creatura, ma subordinatamente al completamento dell’operazione, Millennium Partecipazioni, azionista di riferimento di DMT, dovrebbe cedere anche quel 6% che garantirebbe a Mediaset di controllare l’assemblea straordinaria della newco. Quali le implicazioni tra questa operazione e il beauty contest? Apparentemente nessuna, ma appena si scava col ragionamento il quadro si fa più definito. Con un’artiglieria come quella che prospetta questa operazione, che consente a Mediaset di gestire un’infrastruttura di supporto alle trasmissioni assolutamente irraggiungibile da parte di qualsiasi altro operatore, il vantaggio, anzi lo strapotere, del Biscione si farà ancor più grande essendo praticamente impossibile per i nuovi entranti non dover pagare dazio a Cologno Monzese per accedere ai siti di trasmissione dove collocare le frequenze ricevute in assegnazione. E così il più grande gruppo multimediale italiano potrà fare soldi anche con i propri concorrenti, accogliendo ed accudendo i beni più preziosi degli stessi a casa propria. Chapeau! (L.B. per NL)