Mercato caldo quello del towering: come rende noto l’agenzia Reuters, si appresta ad entrare nel vivo il processo per la cessione di parte delle torri di trasmissione di proprietà di Wind.
I rumors danno per certo l’invio, entro il mese di settembre, degli information memorandum ai potenziali acquirenti. Il processo, poi, prevederebbe la presentazione delle offerte non vincolanti entro la fine di ottobre. L’obiettivo sarebbe quello di chiudere entro la fine dell’anno. Una fonte dell’agenzia puntualizza che Wind, controllata dalla russa Vimpelcom, intende cedere (si parla di un’operazione di sale and lease back) "circa la metà" dell’intero pacchetto. "Si parla di 5.000-6.000 torri", dice la fonte. I potenziali acquirenti sono fondi specializzati nelle infrastrutture, private equity generalisti che conoscono il business e operatori del settore, ovvero nomi come l’italiana Ei Towers, la spagnola Abertis, i gruppi Usa American Tower e Crown Castle, i fondi australiani Macquarie e Babcock, il fondo francese Antin e l’italiano F2i, la società transalpina TdF, i fondi Permian, Cvc e Apax. Per quanto riguarda la valutazione degli asset messi in vendita da Wind, si è parlato di circa 500 milioni di euro. La cessione delle torri di Wind è un tema che si trascina da diverso tempo. Anni fa, prima del passaggio a Vimpelcom, era stato costituito un veicolo comune con 3 Italia, controllata da Hutchison Whampoa, ma l’operazione non era decollata. Wind e 3 Italia, tra l’altro, da tempo stanno negoziando una fusione; alcune settimane fa, secondo quanto riferito da diverse fonti, il progetto pareva sul punto di concretizzarsi, ma si è arenato per diverse ragioni, inclusi problemi legati alla governance e alle tensioni politiche tra Russia e Occidente sull’Ucraina. Il fatto che Wind, assistita da Banca Imi, ora proceda autonomamente alla dismissione di parte delle torri sembra confermare le difficoltà sul fronte dell’integrazione con 3 Italia. Ieri l’AD di Wind, Maximo Ibarra, non ha voluto commentare le ipotesi di una possibile fusione con il gruppo guidato da Vincenzo Novari. Il settore è tornato di attualità, complice la domanda di ammissione a Piazza Affari di Rai Way, altro potenziale target per fondi e operatori. Nei mesi scorsi, inoltre, la stampa aveva rilanciato le indiscrezioni su un processo per la cessione delle torri di proprietà di Telecom Italia, dossier che è stato accantonato nel momento in cui si è infiammata la partita brasiliana. Sullo sfondo, infine, un altro dossier ‘storico’, ovvero la cessione delle torri di Atlantia. Nei mesi scorsi, un quotidiano aveva rispolverato le indiscrezioni sulla dismissione, che, in passato, aveva visto l’interesse di Ei Towers e dell’imprenditrice americana Cara Goldenberg. Le torri di Atlantia sono custodite dalla controllata al 100% TowerCo, che nel 2013 ha realizzato un fatturato di 21,5 milioni e un Ebitda di 12,7 milioni. (M.L per NL)