Ricordate quando, solitari, oltre due anni fa scrivevamo che il 2018 sarebbe stato l’anno delle tariffe flat sul mobile?
Molti, sui social commentarono con faccine d’improbabilità, altri accolsero la notizia come un probabile fake.
Invece è puntualmente accaduto: la politica di dumping dei francesi di Iliad in Italia (offerta shock: 30 giga mese con copertura 4G+; minuti e sms illimitati verso operatori fissi e mobili e 2 GB in Europa) ha indotto tutti gli operatori ad abbassare pesantemente le tariffe adeguandosi nel fornire a meno di dieci euro/mese un pacchetto di 30 giga (che per convenzione è assimilato ad una tariffa flat, considerata l’improbabilità di un consumo integrale costante), messaggi illimitati, pochi euro di costi di attivazione e zero per la way out.
E’ il caso, per esempio, di Vodafone, che con second brand Ho. (guarda caso quello che un anno fa era considerato il marchio italiano di Iliad) propone un’offerta monotariffa: per chi si abbona entro il 31 luglio minuti e SMS illimitati e 30 giga di dati a 6.99 euro al mese con un contributo di 9,99 euro per l’attivazione della nuova SIM senza costi di disattivazione o penali e obbligo di fornitura della carta di credito o del codice IBAN.
Oppure quello di TIM, la cui offerta Seven IperGO contempla SMS e minuti illimitati verso tutti numeri nazionali e di rete fissa, 30 giga di traffico dati fino a velocità 4G+ e zero costi di attivazione per 7 euro/mese.
O ancora quello della soluzione di Wind, che fino al 31/05 ha permesso di attivare a tutti i nuovi clienti a 10 euro/mese la soluzione All Inclusive Flash 30 Giga con 1.000 minuti di chiamate verso tutti, 500 SMS 30 GB di traffico dati (in LTE). Offerta che peraltro dovrebbe essere riproposta a breve.
Last but non least, Fastweb, la meno conveniente di tutti, che a circa 11 euro mese per il primo e 15,95 dal secondo, offre 20 giga (non siamo a tariffa flat, ma comunque si tratta di un pacchetto dati rilevante), minuti illimitati, 100 sms, sebbene accompagnati dal plus valore di wow-fi no limits e dalla garanzia di una copertura del 98% della rete .
E siamo solo all’inizio perché vi possiamo anticipare (questa volta ci crederete?) che nel 2020 i Giga saliranno a 100 a fronte di abbonamenti nell’ordine di meno di 7/10 euro/mese.
Ma non è solo merito della concorrenza di Iliad: le evoluzione tecnologiche favoriscono l’adozione di economie di scala da parte delle compagnie telefoniche che per massimizzare i profitti devono costantemente aumentare il numero degli utenti, sottraendoli ai competitor, visto che praticamente tutti gli essere umani > di 10 anni nelle aree socialmente evolute del pianeta dispongono di un abbonamento telefonico.
Non solo: per farlo le telco devono anche garantire un’adeguata copertura e quindi tutti i player hanno target di capillarizzazione serrata fino al 2025, data del roll-out della tecnologia 5G.
Inevitabile che un siffatto ordine di cose determinerà una crescita esponenziale della fruizione di contenuti in streaming, audio, ma soprattutto video, che già oggi pesa per il 56% del traffico dati e che nel 2023, secondo il report di Ericsson, arriverà a incidere per il 73%. (E.G. per NL)