A seguito della fusione tra Wind e Tre, l’Unione europea ha ritenuto necessario – per una maggiore concorrenza e, quindi, a tutela del consumatore – l’ingresso nel mercato italiano di un quarto operatore telefonico infrastrutturato, ossia con una rete propria.
Come abbiamo già avuto modo di esporre, il nuovo player è la compagnia francese Iliad (Free Mobile), che ha rilevato 5000 torri eccedenti di Wind che sta provvedendo ad integrare.
La società d’Oltralpe con a capo Xavier Niel ha chiuso i primi nove mesi del 2017 con ricavi in crescita del 6,6% e si sta preparando ora allo sbarco in Italia con tariffe low cost che vogliono competere con i tre big Tim, Vodafone e Wind Tre.
Gli investimenti del gruppo francese in Italia comprendono circa un miliardo di euro; infatti, come affermato dal Cfo Thomas Reynaud, “nel primo semestre abbiamo speso circa 60 milioni; nel secondo semestre ne investiremo circa 300. In seguito, quello che è sicuro e certo è che pagheremo 210 milioni a Wind Tre per parte delle frequenze nel 2018 e altri 180 milioni nel 2019”, ma – ovviamente – le spese non finiscono qui. Il lancio del nuovo operatore telefonico non ha ancora una data ufficiale, ma l’arco temporale potrebbe essere indicativamente tra la fine del 2017 e (più probabilmente) i primi mesi del 2018; anche il nome è ancora un mistero, rumors dicono che potrebbe chiamarsi “Ho.Mobile”, ma Universo Free afferma il contrario.
In occasione dell’incontro organizzato a Barcellona da Morgan Stanley riguardante anche il settore delle telecomunicazioni, Reynaud ha dichiarato che sono già state reclutate più di 70 persone prevalentemente a Milano, dove si avrà il quartier generale dell’azienda. Alcune figure saranno collocate a Roma (sede demandata a tenere i rapporti con le istituzioni); inoltre, a queste se ne dovranno aggiungere ulteriori da dislocare nel territorio della Penisola, al fine di sviluppare il network (fonte Reuters).
Rimangono nell’anonimato le figure di vertice che dovrebbero essere tutte italiane; infatti, il Ceo Maxime Lombardini ha dichiarato che “su sette top manager che abbiamo già assunto, sei sono italiani e il settimo, il Ceo, sarà un esterno al nostro gruppo, anche lui italiano”. Per quanto riguarda le tempistiche, Lombardini ha affermato che “per noi il tema non è essere sul mercato un mese prima o dopo”, ma avere una “bella e performante offerta”; aggiungendo che “pensiamo che in Italia ci sia una vera attesa per un’offerta trasparente”.
In risposta, il brand di telecomunicazione che ha agito in maniera più strutturata per contrastare il futuro arrivo in Italia della società fondata da Niel, è stata Tim. Quest’anno ha lanciato Kena Mobile, marchio low cost che vuole conquistare clienti prima dell’arrivo di Iliad (tra le varie offerte c’è Kena Facile che, a fronte di 1,99 euro ogni 30 giorni, offre 300 minuti e 300 MB in 3G). L’altro principiale rivale sarà Wind Tre, che per vocazione è più incline ad offerte a tariffe basse che strizzano l’occhio a coloro che sono più attenti ai prezzi.
Nel mercato francese delle telecomunicazioni, a seguito della discesa in campo di questa azienda, si è registrato un generale abbassamento dei costi (soprattutto a seguito dell’introduzione di tariffe sostanzialmente flat: 100 GB a 12 euro!); per quanto riguarda l’Italia – dove Iliad punta ad ottenere il 25% del mercato – occorrerà attendere per sapere come reagirà il mercato e per verificare se una maggior concorrenza porterà davvero benefici ai consumatori, anche se i primi segnali fanno presagire la presentazione già per i primi mesi del nuovo anno di piani tariffari molto convenienti, quasi tutti nella direzione di capacità mensili superiori a 30 GB (che equivalgono a tariffe flat). Del resto, facendo un confronto sulle offerte attuali rispetto a quelle di solo un anno fa si registra una media di riduzione da parte degli operatori nell’ordine del 25% (anche se non sempre le offerte sono pienamente intellegibili).
D’altra parte, l’arrivo di Iliad coincide con altre due svolte epocali per quanto riguarda le tlc: il prossimo avvio del 5G e l’introduzione delle connected car che determinerà l’applicazione di soluzioni tariffarie specifiche per lo sfruttamento costante della connessione internet. (G.C. per NL)