La compagnia telefonica americana preme l’acceleratore sulla convergenza tra tlc e contenuti video: ora potrà sfruttare la tecnologia avanzata di quello che è stato il più grande provider americano, accaparrandosi siti come The Huffington Post e TechCrunch.
L’ufficializzazione dell’operazione è avvenuta martedì 12 maggio: il colosso americano della telefonia Verizon si prepara così a procedere a vele spiegate nel sempre più competitivo – e remunerativo – mercato dei video online. L’annuncio è indubbiamente in linea con la strategia industriale di Verizon che nei mesi scorsi aveva dichiarato di voler lanciare un servizio video per i dispositivi mobili, con un mix di contenuti a pagamento e non senza però tentare di replicare il modello della televisione. In questo modo l’operatore di telefonia mobile acquisterà la tecnologia avanzata di AOL per la vendita della pubblicità e per i video di alta qualità. Ricordiamo ai nostri lettori che AOL è una multinazionale mass media che nel 2000 si è fusa con Time Warner, creando la più grande società di distribuzione di contenuti multimediali del mondo, la AOL-Time Warner. Dato l’insuccesso della fusione delle due compagnie mediatiche però, il 28 maggio 2009 ne viene annunciata la scissione e la successiva costituzione di una nuova public company denominata AOL. Inc.: quest’ultima ha chiuso lo scorso anno con ricavi per 2,5 miliardi di dollari e 126 milioni di utili. Secondo gli addetti ai lavori, l’annuncio a sorpresa delle scorse ore, però, metterebbe a nudo tutti i limiti delle reti di comunicazioni fisiche, non più ritenute un vantaggio competitivo: “lo erano qualche anno fa, ma ora la tecnologia cellulare è solo un "back up" grazie alle reti wi fi, a Google e Facebook con i loro dirigibili e le reti a fibra ottica”. Queste sono le parole riportate dal Wall Street Journal, che sottolinea che quando è stato lanciato l’iPhone nel 2007, Apple e Verizon possedevano la stessa capitalizzazione di mercato (115 miliardi di dollari): Apple ora vale 735 miliardi di dollari, il doppio di Verizon e At&t messe insieme. Insomma l’acquisizione di AOL, secondo i rumors, mostrerebbe un impero decadente, più che il potere delle reti. Di tutt’altro avviso invece si mostra AOL, secondo cui la vendita sarebbe l’ultimo capitolo di una storia che ha visto la società specializzarsi negli ultimi anni nei media e nel marketing digitali, dopo essere stata uno dei pionieri della connettività web. "L’unione con Verizon – ha detto l’amministratore delegato Tim Armstrong – crea quella che ritengo la maggiore società mobile e video degli Stati Uniti". “Questa acquisizione supporta la nostra strategia di fornire una connessione cross-screen per i consumatori e gli inserzionisti” – ha dichiarato il ceo di Verizon Lowell McAdam -. “L’audience si sta spostando sul mobile e Verizon è uno dei più grandi operatori di telefonia mobile al mondo” – ha aggiunto fiducioso anche l’a.d. di The Huffington Post Jimmy Maymann. Nel dettaglio, come riporta un articolo di martedì 12 maggio apparso sul sito del quotidiano La Repubblica, l’accordo valuterà AOL 50 dollari per azione e permetterà al ceo Armstrong di mantenere la sua posizione societaria. Contrastanti per ora le reazioni dei mercati in merito alla fusione: se AOL vola in borsa, arrivando a guadagnare anche +18%, Verizon continua a registrare cali. (V.R. per NL)