Anche se un’Agenda digitale nazionale non e’ stata ancora adottata, nel 2010 l’Italia ha varato decisioni di importanza strategica, indica il rapporto comunitario, sulla allocazione delle frequenze 800Mhz per la banda larga mobile.
L’Agcom "sta cercando di fronteggiare questioni regolamentari sospesi come quella sul calcolo dei costi netti del servizio universale, la riorganizzazione dello spettro per le trasmissioni e il completamento del regolamento fisse a banda larga a seguito della seconda analisi di mercato". Per quanto concerne il settore radiotelevisivo, la Commissione Ue nota che sono stati fatti "parziali progressi" nel 2010 sulla definizione del quadro regolamentare per la televisione digitale terrestre rilevando che il ministero dello sviluppo economico non ha ancora lanciato la gara per l’attribuzione di 6 multiplex (5 con lo standard Dvb-T e uno per Dvb-H o Dvb-T2) come originariamente previsto nel contesto della procedura di infrazione delle regole Ue tuttora pendente. Attualmente i servizi della Concorrenza stanno analizzando ancora il bando di gara preparato dal ministro Paolo Romani. (Radiocor)