Da quanto emerge dal piano strategico 2018–2020, Amos Genish, amministratore delegato di Telecom Italia, ha obiettivi ambiziosi per il prossimo triennio. La società di telecomunicazioni punta ad aumentare i propri clienti UBB (ultrabroadband, ossia della banda ultra larga) passando da 1,8 a oltre 5 milioni; inoltre vuole incrementare la penetrazione LTE (Long Term Evolution) dal 76% al 95%. Per quanto riguarda il lato consumer, il comunicato stampa riporta anche la volontà di triplicare gli utenti TimVision (che a fine 2017 erano 1,3 milioni nel comparto fisso) e raddoppiare la clientela convergente fisso/mobile.
Il tutto, secondo le intenzioni del Consiglio di amministrazione di Tim, potrà essere realizzato puntando sui contenuti e, a tal fine, occorreranno necessariamente “importanti accordi di partnership con player nazionali e internazionali e produzioni e coproduzioni di opere inedite”. Infatti, la necessità di nuove intese derivano anche dal congelamento della joint venture con Canal+, che – conseguentemente – porta altresì al venir meno dell’intervento di Mediaset.
Come riportato sul quotidiano Italia Oggi, l’a.d. si è così espresso in proposito: “Questo processo [l’accordo con Canal+, ndr.] ha subito dei ritardi relativamente alla sua approvazione, perciò abbiamo deciso di mettere da parte la joint venture e di occuparci semplicemente della nostra strategia sui contenuti. Sono un fattore chiave per la nostra strategia e anche un ritardo di pochi mesi ha un prezzo da pagare”. Di conseguenza, sottolinea Genish, “abbiamo deciso di fare da soli e cercare delle partnership. Magari anche con Canal+, ma siamo ancora agli inizi. Abbiamo deciso di trattare con altri provider in modo da arricchire il nostro catalogo, soprattutto il non lineare”. Si tratta, infatti, di un circolo virtuoso: nuove alleanze strategiche portano ad implementare l’offerta, una maggiore proposta di video, musica e giochi spinge ad aumentare i clienti premium, nuove adesioni ai propri pacchetti comportano un’accelerazione della generazione di cassa, quindi un incremento patrimoniale e un più ampio ritorno agli azionisti (per la felicità di tutti, o quasi).
Resta da vedere quali saranno questi provider a cui Genish fa riferimento. Nel frattempo, però, Tim prende in considerazione anche i diritti riguardanti la serie A di calcio; per quanto riguarda altri eventi sportivi, è in essere l’accordo con Discovery per Eurosport Player.
Un’altra questione ancora in sospeso riguarda la vendita di Persidera, network provider con 5 mux nazionali che dovrà essere alienato per consentire a Vivendi di preservare il controllo in Telecom Italia. Come già riportato, dopo la proposta di F2i – RaiWay per 250 milioni di euro, è emerso un nuovo offerente: il fondo di private equity I Squared che, a breve, dovrebbe presentare termini e condizioni della propria proposta, la quale sarà poi sottoposta al vaglio congiunto di Tim e Gedi (gruppo editoriale che detiene il 30% di Persidera).
Una storia infinita e, per certi aspetti, tortuosa che però vede un amministratore delegato con idee chiare e forti ambizioni, sarà da verificare se l’uomo al comando riuscirà nei suoi intenti. (G.C. per NL)