Non ci sono solo le frequenze del dividendo digitale che il governo sta tentando di vendere agli operatori di telefonia mobile per incassare 2,4 mld euro.
Authority delle Comunicazioni e ministero dello Sviluppo Economico, scrive MF, hanno intenzione di approfittare della gara per aprire anche un’altra importante partita, quella della proroga della durata della concessione delle frequenze attualmente utilizzate da Tim, Vodafone, Wind e 3 per fornire i servizi Gsm e Umts. Le prime, in realta’, hanno gia’ ottenuto una proroga nell’ambito del cosiddetto refarming, ossia il passaggio di quei Mhz dal vecchio Gsm alla banda larga mobile. Quelle gia’ trasformate, infatti, in base a una delibera del 2008 dell’Authority scadrebbero al pari di quelle Umts nel 2021. Non solo. In una delle lenzuolate di Bersani era stata gia’ inserita una norma che prevedeva un possibile allungamento per un periodo massimo di 15 anni delle licenze di telefonia mobile. Ma fino a oggi era rimasta praticamente lettera morta. Ora il cambio di passo. Agcom e ministero hanno deciso di anticipare i tempi. La novita’ emerge proprio dalla consultazione del garante sulla gara per l’asta del dividendo digitale esterno. La proposta, messa nero su bianco, e’ quella di allungare di sei anni, fino al 2027, la durata delle licenze del Gsm gia’ oggetto di refarming e di otto anni, fino al 2029, di quelle Umts. L’allungamento, spiega il garante delle comunicazioni, "avrebbe positivi effetti sull’assetto del mercato, potendo i relativi operatori avere le idonee certezze per programmare i propri investimenti con ottica di medio e lungo periodo, e quindi sarebbe un potenziale fattore abilitante per lo sviluppo dei servizi e della concorrenza". (MF Dow Jones)