A sparigliare le carte sulla complessa situazione di Telecom Italia arriva ora il fondo americano Elliott del finanziere Paul Singer, (34 miliardi di dollari di massa finanziaria gestita) che ha acquistato il 6 per cento di azioni secondo quella che appare un’evidente azione ostile verso Vivendi, attuale controllore (di fatto) del player tlc, presentando così un proprio piano industriale.
L’agenzia Bloomberg spiega che Elliot sta valutando l’ipotesi di proporre propri consiglieri per il board di Telecom e spingere per altri cambiamenti all’interno della società. A preoccupare il fondo americano il calo delle azioni di Telecom e la sua performance dopo che il magnate francese Vincent Bollorè con Vivendi ha assunto il controllo del cda.
L’iniziativa di Elliot si colloca in un contesto di preoccupazione degli azionisti di Telecom Italia relativamente allo sconto in atto tra Vivendi e Mediaset.
Intanto il CdA di TIM ha approvato il Piano Strategico 2018 – 2020 presentato dall’a.d. Amos Genish che, spiega una nota, “in un contesto industriale e sociale in veloce evoluzione, prevede con il progetto DigiTIM forti discontinuità rispetto al passato, puntando sull’innovazione digitale quale elemento chiave per affermarsi nella Gigabit Society. Un nuovo percorso che nell’arco di Piano permetterà di raggiungere nel segmento Consumer oltre 5 milioni di nuovi clienti Fibra grazie a nuovi contenuti video, musica e gaming, di cui molti esclusivi. Sul Mobile, la penetrazione LTE salirà dall’attuale 76% a oltre il 95% nell’arco di Piano. TIM punta, inoltre, a triplicare i clienti TimVision (1,3 milioni nel comparto Fisso a fine 2017) e a raddoppiare la clientela convergente Fisso/Mobile. Tali obiettivi fanno leva su contenuti di intrattenimento disponibili attraverso importanti accordi di partnership con player nazionali e internazionali e produzioni e coproduzioni di opere inedite”.
Nel segmento Business, il focus su convergenza Fisso/Mobile/IT, UBB, e brand heritage “farà evolvere il Gruppo in una vera e propria ICT company con un posizionamento distintivo nei servizi IT e consolidando i ricavi tradizionali. Entro il 2020, i ricavi ICT e Cloud rappresenteranno il 25% del totale dei ricavi del segmento, e il numero di clienti Fibra sarà triplicato”.
Inwit rafforzerà la propria leadership attraverso la crescita della base clienti, raggiungendo una tenancy di 2,1x clienti per sito e la diffusione di infrastrutture di nuova generazione come i nuovi siti “5G ready” dotate di backhauling in fibra e migliaia di small cell.Sparkle (l’azienda controllata da Telecom Italia che provvede a fornire il routing internazionale per la maggior parte del traffico telefonico e dati generato dall’utenza TIM), si focalizzerà sui servizi dati, sfruttando i trend di crescita del mercato attraverso l’integrazione del proprio portafoglio con soluzioni Cloud, Data Center, sicurezza delle reti e disaster recovery, oltre a consolidare l’offerta di servizi Voce e Mobile. Proseguirà, inoltre, nell’ampliamento geografico della propria infrastruttura estendendo nell’arco di Piano la propria presenza a 11 nuovi Paesi (+25 IP POP). Infine, il 30% degli investimenti sarà dedicato allo sviluppo dell’infrastruttura e alla virtualizzazione e digitalizzazione della rete.
TIM ha siglato importanti accordi con i principali player tecnologici al fine di accelerare la diffusione di 5G, Internet of Things, Industry 4.0, Cybersecurity, robotica e Intelligenza Artificiale. “Un processo che darà il via a un’importante trasformazione in tutti i settori e nella vita delle persone, e che consentirà a TIM di sviluppare servizi di e-health e e-education basati sulla realtà virtuale, auto connesse, smart city e smart home“.
La strategia DigiTIM punta “a incrementare la generazione di cassa e a creare valore attraverso un’attenta disciplina finanziaria basata sul controllo dei costi, e l’ottimizzazione degli investimenti”.
Nell’arco di Piano, TIM raggiungerà in Fibra l’80% delle unità abitative e 100 città con tecnologia FTTH, grazie a un programma di investimenti cumulati in Italia pari a 9 miliardi di euro, di cui oltre il 50% in ampliamento dell’infrastruttura di rete e innovazione.
A questo punto occorrerà tuttavia verificare la situazione determinatasi a seguito della sopravvenuta presenza rilevante nell’azionariato di Telecom Italia di Elliot, che con ogni probabilità tenterà di sottoporre a sua volta un piano strategico sfidando Vivendi, socia al 23,943% di TIM attraverso l’elezione di uno o più suoi rappresentanti nel Cda all’assemblea degli azionisti convocata per il 24/04/2018. (E.G. per NL)