La Commissione Ue torna all’attacco sul fronte delle tariffe di terminazione in Italia, fissate da Agcom: ‘Sono ancora molto, troppo elevate e non sono in linea con le ‘buone pratiche’ europee’, ha detto il portavoce del commissario Ue alle Tlc Viviane Reding, che oggi incontrera’ a Bruxelles i vertici di Fastweb, Tiscali e Bt Italia. Le tariffe di terminazione sono quelle che un operatore fa pagare ad un altro operatore per terminare le chiamate sulla propria, e quelle fissate a favore dei gestori mobili non sono in linea con le previsioni della Commissione.
Per la Commissione Ue, dunque, le riduzione decisa da Agcom – che portera’ entro il 2011 ad un taglio di circa il 35% delle tariffe di terminazione per i principali operatori di telefonia mobile – non e’ sufficiente.
‘Le misure prese da Agcom – ha spiegato il portavoce – non sono in linea con quanto accade in Europa, soprattutto se si considera che in Italia si registra un tasso di penetrazione sul fronte della telefonia mobile del 148%. Cio’ significa un telefonino e mezzo a persona’.
L’Agcom difende comunque il proprio operato. La riduzione delle tariffe di terminazione decisa da Agcom che prevede tagli del 30% nei prossimi tre anni ‘e’ certo consistente seppure nella salvaguardia degli investimenti industriali e della capacita’ di innovazione di un settore flagship per l’Italia’. E’ quanto dichiarato da Stefano Mannoni, commissario Agcom, in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere delle Comunicazioni.
‘Le raccomandazioni Ue non ci hanno del tutto convinto – prosegue Mannoni -.
Siamo convinti che una riduzione drastica delle terminazioni, che viene calcolata all’ingrosso, non si sarebbe necessariamente ribaltata su una corrispondente riduzione di quelle al dettaglio’. Per quanto riguarda la reazione di Novari, Ad di 3 Italia, che ritiene spropositato il taglio delle tariffe, Mannoni specifica che ‘non e’ corretto prendersela con il regolatore se il mercato riserva delusioni rispetto alle aspettative. Le regole c’entrano poco con il rischio di impresa’. Di fronte invece alle richiesta di Fastweb di unificare terminazione fissa e mobile, infine, il commissario Agcom ribadisce che ‘sono mercati tradizionalmente diversi.
Oggi e’ impensabile parificarli, domani vedremo’.