L’offerta spagnola “risponde meglio agli obiettivi strategici e finanziari del gruppo, che intende divenire un gruppo industriale integrato orientato verso i media e i contenuti”, ha reso comunicato in una nota la francese Vivendi.
L’alternativa che nei giorni scorsi era stata messa sul piatto da Telecom Italia – di cui Telefonica è azionista – è stata bocciata. Il consiglio di amministrazione, presieduto da Marco Patuano, aveva proposto a Vivendi 7 miliardi di euro più il 20% della stessa Telecom, sommati a una quota del 15% della società che sarebbe nata dall’integrazione tra Tim Brasil e l’operatore di telecomunicazioni Gvt (Global Village Telecom). Ma tutto ciò non è bastato. La contro-offerta degli spagnoli infatti ha fatto gola e attratto maggiormente il presidente di Vivendi, Vincent Bolloré, al punto da spingerlo a condurre la trattativa su un unico fronte. Nel dettaglio il pacchetto di Telefonica comprenderà il pagamento in contanti a Vivendi di 4,663 miliardi di euro, a quali vanno aggiunte azioni di nuova emissione pari al 12% della nuova Telefonica Brasil dopo che questa si sarà fusa con Gvt (va sottolineato inoltre che la parte in azioni potrà essere scambiata, a discrezione di Vivendi, con un 5,7% del capitale e un 8,3% dei diritti di voto di Telecom Italia, di cui Telefonica controlla la maggioranza relativa). Un rilancio notevole dunque, se confrontato con i 5,3 miliardi complessivi proposti all’inizio di agosto, ma vincolato da un ultimatum stringente: Telefonica ha infatti preteso di avere una risposta entro questa mattina. I francesi, il cui consiglio di sorveglianza era nel frattempo riunito a Parigi, hanno deciso ancora prima della scadenza. La nota diffusa poche ore fa dalla società Vivendi spiega che il prezzo proposto dagli spagnoli garantisce “una plusvalenza da 3 miliardi di euro e le altre condizioni dell’offerta rispondono ugualmente agli obiettivi del gruppo. Vivendi incasserà, al netto del debito e delle tasse 3,8 miliardi di euro in contanti”. Le negoziazioni esclusive tra i due colossi Tlc si concluderanno il 28 novembre, come reso noto dal direttore finanziario di Vivendi, Hervé Philippe, presentando i risultati semestrali della società, che ha registrato un fatturato di 5,546 miliardi, in calo del 3,5%, e un risultato netto di 355 milioni, -1,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Ieri in serata Telecom Italia ha commentato la decisione, prendendo atto dei risvolti della trattativa e ricordando di aver chiarito “sin dall’inizio” che avrebbe “mantenuto un approccio razionale nella sua strategia per il Brasile, massimizzando il valore per tutti gli azionisti”. La società continuerà dunque a “perseguire i piani di sviluppo e investimento nel paese coerentemente con il Piano Industriale 2014-2016, facendo leva sul forte posizionamento di Tim Brasil sul mercato”. Intanto la mattinata in Borsa ha visto il titolo Telecom reagire alla notizia con un’impennata del 3,94%; il rialzo è poi rientrato ma le azioni della compagnia sono rimaste comunque in territorio positivo, chiudendo la seduta a +2,14%. (V.R. per NL)