L’attuazione di quanto prescritto dal Regolamento Europeo 717/07 in tema di roaming internazionale dovrebbe produrre una sensibile diminuzione dei costi connessi al servizio.
E’ questo il risultato di una progressiva regolamentazione che ancora non ha assunto valore prescrittivo in senso stretto, limitandosi a fissare, per il momento, i limiti tariffari cui gli operatori transfrontalieri dovranno conformarsi.
La prima esperienza in tal senso risale al 2002 (direttiva 2002/22/CE) ad opera del Parlamento Europeo che ha inteso varare un quadro normativo unico per le comunicazioni elettroniche. Tuttavia, la mancata previsione di strumenti appositamente dedicati alla riduzione delle tariffe ha imposto l’emanazione del richiamato regolamento n. 717/07, la cui progressiva applicazione è stata suddivisa in diverse tranches.
Difatti, già a partire dall’estate 2007 il limite tariffario per le chiamate in entrata ed in uscita (c.d. Eurotariffa) era stato calmierato rispettivamente nella misura di 49 e 24 centesimi di euro. Dal prossimo 30 agosto sarà previsto un ulteriore ribasso a 46 e 22 centesimi, nell’ottica di offrire il servizio a 43 e 19 centesimi entro il 30 agosto 2009.
Inoltre, onde evitare sorprese agli utenti, la nuova legge prevedrà una serie di accorgimenti che metteranno in grado il cliente delle compagnie telefoniche nazionali che si trova all’estero di conoscere i costi effettivi del roaming. Appena varcato il confine di Stato un sms (o in alternativa un servizio vocale) avvertirà il consumatore dei costi, offrendogli la possibilità di scegliere liberamente l’operatore straniero cui collegarsi.
Quanto sino ad ora compiuto ha registrato un alto indice di gradimento tra gli utenti, considerato, inoltre, che l’intento di ottenere dei costi più ragionevoli rispetto alle singole tariffe nazionali va perseguito in ragione del naturale obiettivo di armonizzazione che è proprio di una dimensione transnazionale dei servizi ed a cui un settore rilevante come le comunicazioni non può sottrarsi.
La raccolta dei dati concernenti gli effetti della regolamentazione si è appena conclusa (2 luglio scorso) ed ora spetta alla Commissione UE esprimersi in merito al suo funzionamento.
Una tale opera di registrazione dovrebbe consentire la limitazione degli effetti che si verificano a danno del consumatore in caso di roaming involontario, ovvero quando, nelle vicinanze della frontiera di un paese confinante, si utilizza il proprio cellulare venendo automaticamente dirottati su di un operatore estero. (L.R. per NL)