Le reti radio mobili e fisse "dovrebbero essere considerate nello sviluppo di piani di copertura per le aree a densita’ piu’ bassa".
Lo si legge nel rapporto di Francesco Caio, l’uomo di fiducia scelto da Palazzo Chigi per l’attuazione dell’agenda digitale ed il perseguimento degli obiettivi fissati da Neelie Kroes con l’Agenda Digitale europea. Nella relazione Caio si precisa che nelle aree non cablate o calabili la connessione via radio e’ la sola alternativa per accedere ai servizi Internet. "In questo contesto il processo internazionale ed europeo che sta ristrutturando l’attribuzione delle frequenze alla diverse applicazioni (compreso il possibile impiego futuro della banda 700 Mhz per le reti radiomobili a larga banda) rappresenta un’opportunita’ per adottare, dopo aver consultato tutti gli stakeholder, le pratiche migliori e assicurare che l’Italia possa pienamente sfruttare i progressi delle tecnologie radio nello sviluppo della propria infrastruttura digitale". L’Unione Europea, a riguardo, ha raggruppato uno task force di operatori tlc e tv per analizzare e ottimizzare l’utilizzo delle frequenze attualmente occupate da servizi televisivi, partendo dai 700 Mhz per scendere di valore frequenziale. Intanto, tra i paesi europei, la Francia ha già deciso di destinare alla banda larga, e non alle tv, la banda 700 MHz. (E.G. per NL)