TLC: numero fisso, TAR boccia test, verso decisioneCalabrò-Gentiloni

Il lungo scontro su ‘Vodafone casa numero fisso’, l’offerta dell’operatore mobile che consente di utilizzare il numero di casa anche per le chiamate sul cellulare, segna un nuovo punto a favore di Telecom Italia


Il Tar del Lazio ha infatti bloccato la sperimentazione del servizio accordata a Vodafone dal ministero delle Comunicazioni, chiedendo tuttavia all’Autorita’ per le tlc altri elementi (in particolare le risultanze della consultazione sul fisso-mobile in via di conclusione) per decidere nell’udienza di merito, fissata per il 17 maggio. A decidere sull’autorizzazione, poi, saranno Autorita’ e ministero.

Il contenzioso tra i due gruppi telefonici e’ cominciato lo scorso ottobre, quando Vodafone lancio’ l’offerta pensata per scardinare la forza di Telecom nella telefonia fissa. La risposta dell’ex monopolista non si fece attendere, con un ricorso al Tribunale civile di Roma che, dopo poche settimane, le diede ragione bloccando l’offerta, giudicata un ‘illecito concorrenziale’. A quel punto la parola passo’ ad Autorita’ e ministero, chiamati a dirimere la controversia mettendo a punto regole certe in un mercato dove ormai il confine tra mobile e fisso sembra essere sempre piu’ confuso.

L’Autorita’ avvio’ una consultazione, che dovrebbe concludersi lunedi’, e il ministero autorizzo’ Vodafone a sperimentare il servizio per due mesi. E’ proprio contro questa sperimentazione che Telecom ha presentato ricorso al Tar, ottenendo oggi un’ordinanza di sospensiva che di fatto, a pochi giorni dalla fine del test, lo blocca definitivamente. Secondo i giudici amministrativi ”nonostante la ravvicinata scadenza della fornitura del servizio, fissata per il 14 febbraio, sussistono sufficienti elementi di fumus boni iuris e anche il pregiudizio grave ed irreparabile, quanto meno nella prospettiva concorrenziale”. Lo stesso Tar, tuttavia, nell’ordinanza ritiene necessario avere ulteriori approfondimenti su tutta la questione e li chiede proprio all’Autorita’, che dovra’ produrli entro 60 giorni.

Quello che, in sostanza, l’organismo guidato da Corrado Calabro’ deve stabilire e’ se l’offerta di Vodafone si configuri come un servizio di telefonia fissa o mobile e definirne quindi l’ambito regolamentare. L’Autorita’ ha ormai tutti gli elementi in mano per valutare, dal momento che l’indagine, condotta anche attraverso i contributi degli stessi operatori, e’ agli sgoccioli. L’attesa di Vodafone, dunque, e’ per le conclusioni alle quali giungera’ l’organismo di controllo, da cui dipendera’ anche l’eventuale autorizzazione da accordare d’intesa con il ministero delle Comunicazioni: il blocco del test, infatti, non sembra preoccupare in maniera particolare l’operatore, che giudica la sperimentazione condotta finora, trovandosi d’accordo con il ministero, comunque ”soddisfacente”.

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