Kena Mobile alza ancora l’asticella delle offerte low cost. Inevitabile quindi che presto la competizione tra le telco si sposterà sui servizi audio/video aggiuntivi, presumibilmente di concerto con i player radio.
Di fatto siamo ormai nell’era delle tariffe flat in mobilità, considerato che per convenzione sopra 30 GB/mese un piano tariffario si considera tale, vista l’improbabilità di un effettivo consumo della capacità disponibile.
Così stupisce solo fino ad un certo punto l’elevazione a 50 GB di gran parte degli operatori, evidentemente nella consapevolezza che comunque gli utenti non li useranno mai completamente.
L’ultima offerta sul mercato in ordine di tempo è quella di Kena Mobile Kena, il servizio di comunicazione mobile offerto dall’operatore virtuale di telefonia mobile italiano Noverca, il cui socio unico è TIM S.p.A., e operante sulla relativa rete di low tower.
Nel dettaglio, a seguito dell’annuncio che dal 31/10/2018 il 4G verrà attivato sostanzialmente a tutti i clienti, da oggi dovrebbe (secondo alcuni rumors raccolti in rete) debuttare l’offerta Star 5, che prevede minuti di chiamate illimitati verso tutti; 50 GB di traffico dati in 4G (fino a 30 Mbps in download e 5,76 Mbps in upload) al costo di 5 euro al mese, con un contributo di attivazione complessivo di 9,99 euro (fuori dalla proposta solo gli ormai quasi archiviati SMS, che saranno erogati a consumo, al costo di 25 centesimi ciascuno).
E’ chiaro che la guerra al ribasso tra gli operatori telefonici non può proseguire oltre determinati limiti economici, sicché è presumibile che il confronto si sposterà dal canone mensile ai servizi aggiuntivi, secondo il modello di Prime di Amazon, che offre nel pacchetto legato all’e-commerce quello dello streaming video on demand (Prime Video).
Di qui l’elevata probabilità che le compagnie telefoniche inizino a corteggiare fornitori di contenuti audio/video per l’inclusione nei propri pacchetti di abbonamento di servizi esclusivi aggiuntivi.
Ovvio che tra i contenuti più appetibili per gli utenti di connessioni mobili vi sia la musica e – ancorché in forma decisamente più contenuta – i video.
Appare plausibile, pertanto, l’avvio di accordi con player radiofonici per la veicolazione di contenuti tematici (per esempio attraverso i brand bouquet IP) e ad hoc per gli abbonati delle telco. Considerato che è ovviamente da escludere la possibilità che un live streaming del prodotto radiofonico principale sia veicolato da un solo provider di telefonia, è quasi scontato che ad essere oggetto di valutazione saranno modelli di radio tematiche realizzate sullo schema di Pandora o con soluzioni alla Spotify. Una nuova opportunità per i player radiofonici che la sapranno cogliere. (E.G. per NL)