Ha avuto vita breve la proposta della Commissione Europea per introdurre il roaming gratuito all’interno dei paesi della comunità europea entro la metà del 2017, già ritirata nella notte fra l’8 e il 9 settembre.
Il punto che ha suscitato le perplessità di diversi interlocutori, conducendo al ritiro, è la clausola del fair use che, in sostanza, prevede un limite di tempo massimo entro il quale i cittadini comunitari possono utilizzare il proprio telefono in roaming senza sovrapprezzi entro il territorio europeo. La Commissione, come già descritto in precedenza su questo periodico, aveva fissato questo limite a 90 giorni, a patto di riconnettersi alla rete del proprio paese almeno una volta ogni 30 giorni; le ragioni dietro a questa clausola sono legate al rischio di abusi da parte degli utenti, che potrebbero abbonarsi con operatori di altri paesi in base alla convenienza economica, causando una sostanziale cannibalizzazione degli altri mercati nazionali. La clausola è stata fortemente attaccata da diverse associazioni dei consumatori, coadiuvati da alcuni parlamentari europei, che hanno accusato la Commissione di essere ritornata sui suoi passi cedendo alle pressioni degli operatori tlc; ad onor del vero, bisogna però far notare come l’intenzione di inserire una regolamentazione di questo tipo era nota sin dall’inizio, tanto che sia il Consiglio che il Parlamento avevano approvato la decisione di abolire i sovrapprezzi nel roaming con una clausola di fair use. Ma, evidentemente, non tutti i parlamentari ricordano bene ciò che approvano. Ad ogni modo, a seguito delle accese proteste, il presidente della Commissione europea Juncker (foto) ha fatto rimuovere la proposta dal sito istituzionale e un nuovo regolamento dovrebbe essere approvato nei prossimi giorni. Come se la situazione non fosse già abbastanza complicata, un portavoce della Commissione ha commesso una piccola leggerezza nel tentativo di difendere la proposta, dichiarando che in media i cittadini europei viaggiano per 12 giorni l’anno e che, di conseguenza, il limite di 90 giorni è da considerarsi più che ragionevole; la dichiarazione è stata un assist per gli operatori tlc, che proprio per queste stime ritengono che 90 giorni siano troppi. In ogni caso, il timore che serpeggia adesso fra gli operatori del settore, è che “la Commissione allungherà ancora di più il periodo in cui si potrà utilizzare il roaming senza costi aggiuntivi” per assecondare le richieste delle associazioni. (E.V. per NL)