Il tradizionale telefono fisso ha i giorni contati. In Francia, per mantenere la linea di casa gli utenti dovranno passare alla telefonia IP (su Protocollo Internet). La vecchia cornetta rischia quindi di diventare così solo un caro ricordo.
Il cambiamento epocale rappresentato dal passaggio al nuovo sistema di comunicazione è stato annunciato dalla maggiore compagnia nel settore delle telecomunicazioni francese Orange (ex France Telecom), che si è posta l’obiettivo di spostare le linee telefoniche fisse sul VoIP (Voice over IP, diffusione del traffico voce attraverso reti Internet) entro il 2023.
Già dal prossimo 15/11/2018, però, come ha anticipato la testata “Le Parisien”, la società cesserà definitivamente la commercializzazione delle linee tradizionali, ossia quelle con la spina a muro. Da quel giorno, i nuovi abbonamenti alla rete fissa saranno necessariamente legati al possesso di un box di Internet.
Una scelta, questa, che va di pari passo con l’evoluzione della tecnologia e che risponde soprattutto all’esigenza di modernizzare la rete. Tuttavia si deve tenere in considerazione anche la realtà francese, caratterizzata da forti discrepanze: su 20 milioni di utenti con linea fissa, infatti, ci sono ancora 9,4 milioni di persone che utilizzano il vecchio sistema, senza Internet o banda larga.
La questione, dunque, è delicata. Per non creare troppo disagio ai nuclei più affezionati al tradizionale telefono fisso, anziani in primis, Orange procederà alla trasformazione del settore delle comunicazioni in modo graduale per i prossimi 4 anni (guarda caso, sempre al 2022 si finisce…).
Il primo periodo sarà di sperimentazione del nuovo sistema 100% digitale su un campione rappresentativo della popolazione. In particolare, per il test sono stati scelti 14 comuni della Bretagna, nei quali la compagnia telefonica monitorerà maggiormente le zone in cui la tecnologia è meno usata.
Sulla scia dell’esperienza francese, come reagiranno le società di telecomunicazione italiane? A dire il vero, come riporta il quotidiano “Il Sole 24 Ore”, nel nostro Paese Telecom Italia si è mossa con largo anticipo per fronteggiare tale aspetto del Twenty Twenty: a metà 2017, infatti, la società ha comunicato all’Agcom il progetto di dismettere ben 6.000 centrali di trasmissione (su 10.500 totali) entro il 2024, “per completare la transizione verso i servizi Full IP basati sulle reti in fibra ottica e risparmiare così sui costi energetici e immobiliari”.
Insomma, il passaggio delle infrastrutture dai fili di rame alla fibra ottica sembra essere ormai decisivo e fondamentale per realizzare un sistema di comunicazione efficiente e all’avanguardia. Del resto, la telefonia IP è la comunicazione del futuro. (G.S. per NL)