In un momento difficile per la libertà di circolazione, l’Ue fa passi avanti sulla libertà di comunicazione: una votazione del Parlamento europeo dello scorso 6 aprile ha ufficialmente avviato il processo di eliminazione del roaming per la telefonia e la connettività da mobile nel territorio dell’Unione. Il Parlamento europeo ha approvato quasi all’unanimità (549 voti favorevoli, 27 contrari e 50 astenuti) l’accordo informale con la Commissione sui limiti alle tariffe all’ingrosso per i servizi telefonici e di trasferimento dei dati da cellulare. Le istituzioni hanno trovato un punto di incontro nello stabilire che, dal 15 giugno 2017, partiranno le nuove tariffe di roaming: 3,2 centesimi al minuto per le chiamate vocali; 1 centesimo per SMS; riduzione progressiva del sovrapprezzo per il trasferimento dati da 7,70 euro per gigabyte a partire da giugno, 6 €/Gb nel 2018, 4,5 €/Gb nel 2019, 3,5 €/Gb nel 2020, 3 €/Gb nel 2021 fino al minimo di 2,5 euro ogni giga nel 2022. Questi numeri indicano un risultato preciso, per cui l’onorevole relatrice Miapetra Kumpula-Natri (S&D, FI) ha espresso massima soddisfazione come si legge nel comunicato stampa ufficiale del Parlamento europeo: “Questa è una grande vittoria per i consumatori europei. Possiamo celebrare il fatto che dal 15 giugno non ci saranno più tasse sul roaming. Gli utenti europei in viaggio potranno controllare le proprie e-mail, usare le mappe, caricare foto sui social media, telefonare e scrivere messaggi a casa senza costi aggiuntivi”. Saranno contenti i cittadini europei che da quest’anno potranno alleggerire il conto vacanze dalle spese delle telecomunicazioni.
(V.D. per NL)