Con una lettera inviata a Renzi gli azionisti Telecom esprimono preoccupazione per il Piano di posa della fibra ottica di Enel. Paura per la coesistenza coi cavi elettrici.
Asati, l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia, ha richiesto la pubblicazione dei dettagli del piano Enel sulla banda ultra larga. Tale richiesta ha preso forma con una lettera rivolta a vari esponenti del governo e del parlamento, nonché al premier Renzi e al Ministro dell’Economia Padoan. I malumori nascerebbero da rumors di stampa che darebbero come vicino un accordo di Enel con Wind e Vodafone per stabilire un primo piano di posa della fibra ottica in Italia; questo, arriverebbe a coprire 250 città. Le problematiche nascono proprio in relazione alla possibilità di effettuare nuovi scavi per l’interramento del cablaggio. Come e quando avverranno, quanto verranno a costare e a carico di chi sarà la spesa? Queste alcune delle domande degli azionisti in attesa di una risposta. Asati sottolinea anche l’importanza di conoscere la percentuale delle tubazioni che andranno ad ospitare, in contemporanea, cavi della rete elettrica e della fibra ottica. Il campanello d’allarme è scattato dopo l’incendio del 2 febbraio avvenuto a Roma, quando i cavi della rete elettrica di Acea hanno preso fuoco danneggiando quelli della rete telefonica; un incidente che ha portato all’interruzione del servizio per 3 giorni, e che fa sorgere un’altra domanda: quale sarà il piano per il ripristino del servizio in casi simili? Solo gli impianti e le tubazioni costruite dopo il 2006 sarebbero infatti in grado di supportare la coesistenza delle due linee. Le preoccupazioni, fondate, restano per ora in attesa di una risposta delle autorità competenti. (G.C. per NL)