Saranno presenti intorno ad uno stesso tavolo il governo, le realtà territoriali, il sistema delle imprese, con un supporto di “fonti di finanziamento che non sono eccezionali ma che esistono”.L’annuncio è venuto dal ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni nel corso del convegno “Verso la convergenza tra telecomunicazioni e media”. Il ministro ha spiegato che “il governo fa le regole, indica gli obiettivi, facilita l’attività delle imprese, ma in un sistema privato come il nostro le imprese devono trovare la convenienza a investire miliardi per modernizzare la rete. Nessuno immagini -ha detto- che torneremo a nazionalizzare questo o quello per colmare un vuoto che è il sistema stesso che deve colmare; sono convinto che le imprese svolgeranno il proprio ruolo”.
Per quanto riguarda le regole la filosofia del governo nel sistema delle comunicazioni rimane quella “di rimuovere le barriere all’ingresso dei mercati, rimuovere ostacoli e strozzature: questo ha affermato Gentiloni- vale per il sistema televisivo e per il futuro della rete in vista del ruolo delle media company”.
Gentiloni ha detto che “cercheremo di costituire una cabina di regia in cui avranno un ruolo fondamentale le imprese e soprattutto l’impresa che gestisce la rete, cioè la Telecom. Un aspetto fondamentale di questo processo è però che le imprese trovino convenienza a investire miliardi per ammodernare le reti di prossima generazione”. Dal canto suo “il governo deve agire in due direzioni: sulle regole e sulla politica industriale”.
Per quanto riguarda le regole, “tre sono i principi che devono animare la nostra attività di regolazione. Il primo riguarda l’intervento per eliminare i colli di bottiglia, le strozzature, le barriere all’ingresso del mercato delle telecomunicazioni; il secondo ruota attorno al lavoro necessario per emanare regole per il funzionamento della rete dal punto di vista dei servizi minimi. Terzo e ultimo principio, riguarda invece la tutela degli interessi del cittadini anche dal punto di vista economico, come avverrà venerdì prossimo nel Consiglio dei ministri europei delle telecomunicazioni che si occuperà di roaming, caso classico di difesa di interessi economici dei consumatori”.
Secondo il ministro per il nostro paese è possibile affrontare la transizione verso la convergenza dei diversi media in condizioni positive perchè “noi partiamo avendo alle spalle industria e know how forti in tutti i settori che partecipano al processo di convergenza e i rischi sono adeguatamente compensati dalle opportunità”. Quanto invece, alle scelte di politica industriale “il governo, con metodo unitario, sperimenta il tentativo di mettere in atto un tavolo che rappresenta i diversi interessi, con le imprese, le isituzioni, le autorità”. Un esempio ne è il “comitato Italia digitale che deve facilitare la transizione verso il digitale, vicenda questa che mi pare si stia mettendo in carreggiata, anche se caratterizzata ancora da una insufficiente offerta di contenuti e programmi”.