La Fapav (Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva) ha presentato oggi, presso la Casa del Cinema, la ricerca realizzata da Ipsos sulla pirateria audiovisiva in Italia.
La ricerca, si legge in una nota, analizza il fenomeno italiano della pirateria audiovisiva e mostra gli ultimi allarmanti dati in tal senso: il 37% del campione intervistato, rappresentativo della popolazione italiana, ha fruito di copie pirata di contenuti audiovisivi nel corso dell’ultimo anno. L’incidenza della pirateria e’ cresciuta, quindi, del 5% rispetto alla precedente ricerca del 2009. Nello specifico la pirateria digitale e’ aumentata del 3%, come quella fisica, mentre la pirateria indiretta e’ aumentata del 5%. Si stima che, nel corso dell’ultimo anno, sono stati commessi 384 milioni di atti di pirateria audiovisiva, con una crescita di quasi 30 milioni rispetto alla rilevazione precedente. Riferendosi alla sola pirateria fisica e digitale, gli atti di pirateria raggiungono i 256 milioni. La ricerca analizza anche l’impatto economico della pirateria, stimato intorno a 500 milioni di euro persi per i canali legali. Tra i canali legali il maggior danno economico e’ subito dalla vendita (150 milioni) e dal noleggio (130 milioni) dei supporti ottici mentre per il cinema il valore perso e’ di oltre 100 milioni. Risulta in costante aumento la percezione del reato da parte del fruitore illecito: ben il 70% dei pirati e’ infatti consapevole del fatto che la pirateria sia un reato sancito dalla legislazione italiana. Si tratta di una percentuale in crescita di 9 punti rispetto alla precedente edizione della ricerca. A tal proposito, tra le varie forme di deterrenza proposte, l’83% dei pirati ritiene che la denuncia penale sia un deterrente efficace. Sono ritenuti efficaci deterrenti anche le forti multe (78%), il possibile distacco dalla rete (77%) e l’avviso di violazione da parte degli Operatori Internet (73%). (MF Dow Jones)