O, almeno, l’Italia? Dopo che il 44° Rapporto del Censis, sulla situazione sociale dell’Italia, ci dice che «tornare a desiderare è la virtù civile necessaria per riattivare la dinamica di una società troppo appagata e appiattita», tocca proprio ai nostri figli salvarci dal declino.
E non solo nel senso ovvio che il futuro è per loro, ma perché i minori sono un po’ il motore delle famiglie italiane. Già oggi. D’altra parte basta leggere i dati riportati dall’Istat e scoprire che se la percentuale della presenza di un PC tra gli ultra 65enni è del 9,8%, le famiglie dove è presente un ragazzo possiedono un PC per l’81,8 %. E possedere un PC, avere l’accesso ad Internet, utilizzare la banda larga significa essere al passo coi tempi, conoscere, sapere per poter fare delle scelte. E’ aumentata la percentuale delle famiglie che possiedono un PC (dal 54,3% al 57,6%), ma Internet non è compreso dal 40,8% delle famiglie. Sono dati preoccupanti. Per tornare agli ultra 65enni, vale la pena ricordare che l’”anziano” di oggi non è più anagraficamente l’”anziano” di ieri e l’alfabetizzazione informatica deve spingersi sempre di più verso questa larga fetta di popolazione, che è ormai maggioritaria ed ancora in grado di essere parte attiva nello sviluppo del Paese. Insomma : un’alleanza nipote-nonno non solo nel clima natalizio in vista dei regali, ma per una formazione informatica che segni l’inizio della ripresa economica. Se l’Italia è “un paese per vecchi”, che almeno sappiano usare Internet … (A.V. per NL)