In anticipo di quasi un anno rispetto alle nostre previsioni siamo arrivati alle tariffe low cost per le connessioni IP mobili con 100 GB/mese, cioè un taglio di natura solo formale, considerato che è praticamente impossibile arrivare a consumare una provvista di banda di questo tipo da parte di un utente medio di uno smartphone, quand’anche abituato ad impiegarlo per molte ore al giorno per fruire di contenuti audio/video da piattaforme di streaming on demand.
Le ultime offerte in ordine di tempo sono quelle di Iliad, che propone 70 GB (oltre agli scontati minuti e sms illimitati) a 9,99 euro/mese e di 3 (Wind) che arriva alla soglia psicologica dei 100 GB a 14,99 euro. Ad euro 7,99 TIM propone invece l’offerta Steel con connessioni con 50 GB di traffico attraverso la performante rete a 4.5G e chiamate illimitate, ma già si vocifera di un rilancio per fine anno a 100 GB a pari prezzo.
In tema di indotto sull’editoria radiotelevisiva, è inevitabile che un siffatto ordine di cose determinerà una crescita esponenziale della fruizione di contenuti in streaming, audio, ma soprattutto video, che già oggi pesa per il 56% del traffico dati e che nel 2023, secondo un recente report di Ericsson, arriverà a incidere per il 73%.
Secondo il medesimo studio di Ericsson, il numero di sottoscrizioni di una connessione nei primi tre mesi del 2018 ha registrato quota 7,9 miliardi, di cui 5,5 miliardi a banda larga, accompagnato da un progressivo (ed in alcuni casi molto accentuato) calo dei costi degli abbonamenti a 3, 4, ma anche 4,5G.
Lato device, spiega sempre la relazione, i nuovi smartphone 5G in banda media sono già in vendita, mentre quelli con supporto per le bande ad alto spettro giungeranno intorno al giugno di quest’anno. (E.G. per NL)