(Help Consumatori) – “In tale istanza – spiega l’associazione dei consumatori in una nota – abbiamo chiesto all’Autorità di mostrare ai consumatori, prima di prendere qualsiasi decisione, tutta la documentazione presentata da Telecom a corredo della domanda di aumento del canone, e soprattutto gli impegni assunti dal gestore telefonico circa le modalità di utilizzo di tali fondi aggiuntivi”.
“Nessun rincaro del canone può essere concesso se a tale incremento non corrisponderà un miglioramento del servizio reso all’utenza – afferma il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Chiediamo cioè un sistema di controllo per verificare che i fondi incamerati dalla compagnia telefonica attraverso il maggiore canone vengano restituiti agli utenti in termini di maggiore qualità del servizio erogato. E’ necessario inoltre accertare che non vi siano danni per la concorrenza e quindi ripercussioni sulle tariffe praticate da altri operatori”.
Per il Codacons è indispensabile quindi creare un apposito Osservatorio sulla tariffe e sui prezzi pubblici che abbia il compito di verificare che, laddove vi siano prezzi e tariffe imposte o obbligatorie (treni, autostrade, telefoni, gas, acqua, luce, ecc.) le somme incassate dai soggetti erogatori siano effettivamente restituite agli utenti in termini di incremento degli standard di qualità, o attraverso ulteriori servizi erogati.