Stefano Bolis: Il progetto Minerva di Fratelli d’Italia cambia di 180 gradi l’approccio sulla rete unica.
Cassa Depositi e Prestiti potrebbe controllare sia TIM che OpenFiber.
Vivendi valuta 31 miliardi la rete di TIM, quasi il doppio della stima di mercato e degli altri azionisti.
Innalzamento del limite alle radiazioni elettromagnetiche a 61 V/m: non era una proposta di FDI, ma vediamo se il governo vorrà procedere comunque in questo senso.
Utilizzo della banda 700 MHz liberata nel refarming? Non mi risulta le telco abbiano attivato nulla.
Multicast dopo la direttiva Agcom? Niente sembra sia stato fatto da altri che TIM (la cui implementazione predatava le raccomandazioni dell’Autorità).
Rete fissa, ma non solo
Torniamo a parlare con Stefano Bolis, giovane ingegnere in telecomunicazioni abituato ad andare a fondo alle intricate questioni del settore. Con lui avevamo parlato di refarming all’inizio dell’estate 2022.
Reality check della Rete Unica
Oggi vogliamo mettere a fuoco la questione della Rete Unica e fare un rapido reality check su cosa ne è stato delle frequenze sottratte alle televisioni private: i famosi canali 49-60 UHF.
Rete Unica
(NL) – Iniziamo con ricordare cosa si intenda per Rete Unica.
(Stefano Bolis) – Quando parliamo di rete unica parliamo di rete fissa. In particolare facciamo riferimento alle due reti più importanti, quella di TIM e quella di Open Fiber.
Più reti
Sul nostro territorio non ci sono solo queste due reti, ma esse sono le più estese e più rilevanti. Rete unica significa unirle e metterle sotto un unico controllo.
Un nuovo monopolio?
(NL) – Rete unica sa di monopolio…
(S.B.) – Considerazione lecita. In effetti da quando il monopolio di TIM (SIP/Telecom) è stato superato il settore si era molto sviluppato, anche grazie alla concorrenza unita alle regolamentazioni di Agcom.
Evoluzione
Ma negli ultimi anni abbiamo avuto una grossa evoluzione tecnologica e un aumento esponenziale del traffico dati. Gli operatori devono quindi realizzare immensi investimenti per poter rispondere a questo aumento, che riguarda sia i volumi che le prestazioni.
DAZN
Inoltre alcuni obiettivi europei ci chiedono di portare entro il 2030 1 Gbps al 100% delle famiglie italiane (non possiamo non notare – come da noi innumerevoli volte ricordato – come oggi DAZN fatichi a distribuire le partite di calcio con un flusso HD di soli 0,016 Gbps, N.d.R.).
Investimenti importanti
Il problema è che per rispondere a questo occorre fare investimenti molto importanti e gli operatori da soli non hanno la forza per poter soddisfare questi requisiti, da qui la necessita’ di unire le forze nella creazione dell’infrastruttura lasciando la concorrenza solo nell’erogazione dei servizi.
Indicazioni europee
Sottolineo che questo non avviene solo in Italia e che questi processi sono stati regolamentati anche a livello europeo tramite politiche che favoriscono soluzioni di co-investimento sull’infrastruttura di base.
L’accordo di maggio
(NL) – Eravamo rimasti all’accordo firmato a maggio 2022…
(S.B.) – Si trattava di un accordo preventivo, firmato da tutti gli operatori e dai fondi d’investimento, dove si prevedeva innanzitutto che TIM scorporasse la parte infrastrutturale di rete che sarebbe stata acquisita dalla società unica, Open Fiber.
Tim senza rete
TIM avrebbe gestito solo i servizi e non sarebbe più stata parte della proprietà della infrastruttura (a differenza di quanto auspicato precedentemente dalla stessa, quando chiedeva il 50,1% delle quote della società “unica”).
Ratifica entro ottobre…
Questo l’accordo che avrebbe dovuto essere ratificato con offerta vincolante entro il 31 ottobre 2022.
… anzi no
Ma è stata chiesta una proroga al 30 novembre 2022.
Minerva Meloni
(NL) – Parlaci del progetto Minerva.
(S.B.) – Il progetto Minerva proposto da Fratelli d’Italia cambia totalmente l’approccio. Se l’accordo siglato a inizio maggio prevedeva il baricentro in Open Fiber con questo nuovo approccio CDP dovrebbe diventare azionista di maggioranza di TIM, prendendone il controllo.
Progetto Minerva, un nuovo baricentro
Passo due TIM dovrebbe vendere la parte di Servizi (e non quella a di rete) in modo da diventare società solo infrastrutturale e non verticalmente integrata.
Operazioni di pancia
La nuova TIM dovrebbe acquisire la maggioranza delle quote di Open Fiber, in pancia a CDP. Così CDP controllerebbe sia TIM che OPEN FIBER.
Vivendi
(NL) – Tutto bello, ma ci pare Vivendi non sia d’accordo…
(S.B.) – Vero, da sempre Vivendi ha valorizzato la rete di TIM attorno ai 31 miliardi di euro, una cifra elevatissima e lontana dai 15/18 miliardi su cui si basano gli analisti e gli altri azionisti. Ma va detto che secondo un’analisi di Key4biz che riporto per dover e di cronaca il progetto Minerva lascia un debito minore a CdP rispetto alla vecchia impostazione (10 mld vs 17 mld).
Altri pareri
Si tratta di una valutazione singolare fatta da Key4biz, e sarebbe un tema su cui potreste sentire altri pareri.
5G ed emissioni
(NL) – Veniamo al 5G. Prima delle elezioni una proposta da parte di Renzi e Calenda riguardava l’innalzamento dei limiti di emissioni elettromagnetiche per adeguarsi alle normative europee.
(S.B.) – Qui non si tratta di pareri ma di evidenze scientifiche. La maggior parte dei paesi europei ha definito un limite a 61 V/m mentre noi siamo a 6 (o 20 a seconda delle circostanze) V/m. Oltretutto il valore europeo ha già un intervallo di guardia, come dire che e’ già prudenziale.
Partiamo da Colao
Purtroppo e’ un tema di cui si parla da anni e il fatto che Vittorio Colao fosse a favore e la cosa non si sia riusciti a realizzarla e’ un fatto indicativo.
Le tlc non stanno usando le frequenze sottratte al DTT
(NL) – Nella nostra precedente conversazione abbiamo parlato del refarming che ha privato le stazioni televisive di 11 preziosi canali. Quale uso stanno facendo le telco di quei megahertz?
(S.B.) – Rispetto a giugno le frequenze a 700 MHz sono ancora a disposizione. Nel senso che non mi risulta sia stato attivato nulla.
Ufficialità
Nessun annuncio ufficiale. Per la mia visibilità al momento non risulta che gli operatori TLC stiano usando queste frequenze. Mi auguro che accada presto perché sono frequenze che permettono di coprire bene il territorio.
DAZN e multicast
(NL) – Ultima domanda, quali sviluppi riguardo al multicast, suggerito da Agcom come soluzione ai famosi “freeze” di DAZN?
(S.B.) – Non mi risulta il multicast sia stato attivato da altri che TIM (che peraltro lo aveva già’ fatto spontaneamente N.d.R.). Una volta spento il riflettore sui problemi di DAZN mi pare non ci siano state novità.
Basi e passi
Agcom ha fatto bene a mettere le basi, ma passi concreti non ne ho intercettati, potrebbe dunque essere che nessuno abbia fatto questi interventi. (M.H.B. per NL)